Facciamo finta che esista un certo sig. P.d.L. (non nominiamo il nome per esteso per via della legge sulla privacy) e che questo signore sia molto potente. Un giorno con la sua lussuosissima auto passa col rosso. Un povero vigile lo ferma, gli fa la multa e gli anticipa che avrà decurtati 5 punti sulla patente. Lui non sa che il sig. P.d.L è molto potente e come tutti i potenti, arrogante. Ecché io devo pagare la multa? Ma mi facci il piacere? (come avrebbe detto Totò). Così, preso il telefono, ecco convocare le autorità preposte per una interpretazione giusta (per lui) del codice della strada, che viene immediatamente stilata più o meno in questi termini:
Se una persona viaggia con una macchina molto lussuosa, si presume che sia di destra. Pertanto, poiché il rosso del semaforo evoca il colore delle bandiere dei comunisti, che la destra ha sempre combattuto, fermarsi davanti al colore rosso per una persona di destra sarebbe un atto simbolicamente evocativo di resa ai suoi più odiati avversari, un atto coercitivo insomma che mina la libertà di pensiero, tanto più che la Costituzione oltre alla libertà di pensiero garantisce anche libertà di movimento allinterno dello Stato. Quindi chi è di destra e si muove non deve fermarsi al semaforo rosso.
Ma dove andava con tanta fretta il sig. P.d.L.? Stava andando a votare.
Con una satira, divertente e molto amara (che trovate nel nostro sito www.amiciperlacitta.it), Fabrizio Torella commenta il pasticciaccio delle liste del P.d.L. e il sopruso del DDL interpretativo.
Il sì sofferto (ed inevitabile) del presidente Napolitano lascia gravi ferite politiche e istituzionali.
Amarezza, preoccupazione e paura sono le uniche tre parole del commento di Romano Prodi.
Anni fa si gridava: Immaginazione al potere! . Oggi questo slogan – ci ricorda Torella – si è realizzato. Forse sarebbe meglio sostituire immaginazione con improvvisazione, ma il risultato non cambierebbe di molto, stante i soggetti. Così siamo passati da leggi ad personam a leggi ad partitum, nella rassegnazione generale, che, forse, è il peggior sintomo di stanchezza di un Paese democratico.
E da Felice Celato (www.amiciperlacitta.it), dopo una spietata analisi su questa Italia travolta da sospetti di indecenti conversazioni, di losche frequentazioni, di scollacciati libertinaggi, di oscure trame affaristiche, di spericolate operazioni di delinquenza organizzata ci giunge il pressante invito a continuare ragionare ( ci è mancata la sferza della verità, anche amara ) e sperare: Credo ancora nella capacità degli italiani, dèsti e forti, di guardare in faccia alla verità e nella nostra forza di porre riparo, per quanto sacrificio possa costare, agli errori, di chiunque siano stati; credo che questo estremo sforzo sia quanto dobbiamo ai nostri figli ed ai nostri nipoti.
Per rincuorarci ci diamo appuntamento, questa volta proprio tutti, sabato prossimo in piazza.
SEGNALIAMO
Sul nostro sito www.amiciperlacitta.it
La sferza. Guardare in faccia la realtà e porre rimedio, di Felice Celato:
Proviamo, sì, ancora proviamo a ragionare e sperare: dalle macerie del muro di Berlino (e da tutto ciò che ne è seguito, in Italia, nei primissimi anni 90), lItalia non si è più ripresa; spazzati via i puntelli ideologici che confortavano le differenti visioni del mondo, travolti i partiti dallassimilazione deteriore (tutti uguali, tutti famelici, tutti corrotti), abbiamo scelto la via dellauto-rappresentazione che ha generato una leadership coerente con tale auto-rappresentazione: stessi vizi (tanti), stesse virtù (poche), stesso desiderio di illusione.
Si dirà: nulla di strano; il ceto politico riflette la società che governa e lo elegge!
Polveroni & Polverini, di Fabrizio Torella
convocò con urgenza le autorità preposte per uninterpretazione giusta (per lui) dei termini di scadenza del voto. Ne nacque un provvedimento durgenza che suonava più o meno così: Poiché il voto è un diritto e nelle grandi città cè molto traffico che non consente di avere tempi certi di arrivo a destinazione, con laggravante poi che non si trova mai parcheggio, chi vota in una città superiore ai 5.000 abitanti e arriva oltre il termini di chiusura dei seggi, può essere ammesso al voto se rilascia unautodichiarazione da cui si evinca che è uscito di casa con la scheda elettorale in tasca per andare a votare prima dellorario di chiusura
Su http://www.pietroichino.it/?p=7563
La firma del presidente Napolitano sul Decreto salva liste, di Pietro Ichino
Plauso per un atto di saggezza compiuto in solitudine da un grande Presidente (ma non è affatto solo: ha dalla sua il 90% degli italiani): un atto – si osservi bene – che non significa approvazione del contenuto del decreto.
Sollievo per due rischi evitati: quello di una gravissima crisi istituzionale e quello della perdita di senso delle elezioni nelle due regioni più importanti.
Riprovazione per larroganza del Pdl, che considera questo decreto come un proprio diritto, non riconosce i propri errori e non ne chiede scusa al Paese.
DA NON PERDERE
Al Vittoriano con Corot, Monet e FABRIZIO PANECALDO
(Nuovi appuntamenti)
Nell’ambito della sua campagna elettorale il nostro caro amico Fabrizio Panecaldo, candidato alla regione Lazio, ha organizzato nuove passeggiate al Complesso del Vittoriano per incontrare Claude Monet e gli impressionisti.
Le visite (gratuite e guidate da Laura Donato) hanno questo calendario: sabato 13 marzo ore 15:30 e 19:00; sabato 20 marzo ore 15:30; domenica 21 marzo ore 18:30; 16 / 18 / 24 marzo ore 17:30.
Indispensabile prenotare : robertosgammini@alice.it (nuovo indirizzo).
A Fabrizio i nostri auguri ed il nostro plauso per la modalità di relazione con gli elettori già apprezzata negli incontri con il Caravaggio.
Buon 8 marzo a tutti noi!
Amedeo Piva