“C’è un clima strano, in Italia, in queste settimane” scrive Felice Celato (LINK).
E precisa: “Da un lato c’è una diffusa sospensione di giudizio sulle prime mosse del nuovo Governo”, nel senso che “molti evitano di soppesare l’eterno (da noi) sbilancio fra il piatto delle promesse (i fini) e quello delle attuazioni (i mezzi)”. La ragione? “Si sentono intimoriti dalla possibile evidenza di un nuovo inciampo mentre percepiscono la dinamica del cambiamento che sembra essersi innestata come un gesto quasi disperato”.
D’altro lato, segue sempre Celato, c’è “la sospensione del giudizio”, da intendersi come quella facoltà dell’intelligenza che, insieme allo spuntare degli ultimi molari in bocca, dovrebbe negli uomini “annunciare l’arrivo della maturità”.
L’esempio evidente è “lo sgangherato referendum telematico del Veneto”, che “non porterà nulla di buono nel contesto, già di per sé mentalmente turbato, della imminente tornata elettorale europea”.
Attenti, ammonisce il nostro amico, “le parole generano opinioni, le opinioni danno forma ai sentimenti e i sentimenti diventano fatti. Che succederebbe, in questa concatenazione causale, se le parole fossero stupide?”.
Ecco, è proprio in un simile contesto che il nostro presidente Matteo Renzi, con una fragile squadra, guida il paese in tempesta.
La speranza per il nostro futuro ci può venire solo da una affermazione attribuita (erroneamente) a Albert Einstein: “La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso”.
E noi, sia pure con tanta ansia e trepidazione, ci auguriamo valga anche per il governo Renzi.
Buona settimana.
Amedeo Piva