Poteva essere una settimana di quelle che ti lasciano con l’amaro in bocca. E invece tre meravigliosi incontri mi hanno ridato la carica, hanno riacceso speranze.

Giovedì alla Gregoriana il Centro Astalli ha riempito l’Aula magna – 8oo posti a sedere – di giovani, volontari, operatori e rifugiati. Tutti riuniti insieme per il colloquio proposto in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2014  .

Enrico Letta, tra i relatori dell’incontro, ci ha regalato parole di grande sapienza sulle nuove sfide lanciate dal nostro mondo interconnesso, globale: “ Interdipendenza significa che ci teniamo tutti per mano. E se ci teniamo per mano abbiamo degli obblighi reciproci di solidarietà, aiuto e assistenza”. Più chiaro di così!

Il messaggio del Centro Astalli – “ Chi chiede asilo lo chiede a te” – non ha bisogno di spiegazioni: basta la visione di alcuni minuti del video sul Progetto Welcome del JRS a Parigi per capire la potenza dell’impegno portato avanti ogni giorno per i rifugiati.

Venerdì scorso appuntamento in via Aniene con Intersos. Non è certo bastata l’infelice partita dell’Italia contro il Costa Rica a togliere attenzione agli ottanta giovani manager convocati da PRIME Italia per condividere un anno di attività di puro e intelligente volontariato in favore dei rifugiati giunti a Roma.

Al sostegno nell’elaborazione del curriculum e nella  ricerca del lavoro, al supporto nella preparazione per la patente di guida, con attivo coinvolgimento dell’ACI, quest’anno si è affiancata e vinta una sfida nuova. Nell’indescrivibile  baraccopoli di Ponte Mammolo, rifugio di alcune decine di profughi eritrei, i volontari di PRIME hanno portato infatti “Leroy Merlin”.

Non solo gli attrezzi e i materiali del negozio, ma gli stessi dirigenti e un gruppo di lavoratori che, d’intesa con l’azienda, hanno dedicato il loro tempo per migliorare insieme quelle fatiscenti dimore, insegnando agli inquilini anche i primi elementi di un mestiere. Incredibile: neanche l’indifferenza dell’amministrazione comunale è riuscita a fermare l’iniziativa.

Sabato, quindi, con la Caritas a Villa Glori  per l’inaugurazione di un nuovo padiglione per i malati di AIDS e l’avvio della Casa del sollievo per malati di Alzheimer, nel cuore dei Parioli. Una festa vissuta insieme al cardinale Vallini con tanti prelati, gli assessori e i politici del municipio II. Ma il senso più profondo della giornata lo comunicava la marea dei volontari presenti.

C’erano quelli che dedicavano con assiduità il loro tempo ai  malati ricoverati (che storie!), quelli che sostenevano l’iniziativa con i loro risparmi. C’erano, con l’instancabile prof. Roberto Cetera, gli alunni dell’istituto Orazio impegnati nel servizio d’ordine. Poi, con grandi sorrisi, gli stessi giovani hanno servito un elegante catering preparato sul posto da un’altra squadra.

Tutti insieme: uniti da un’idea forte, da un progetto condiviso di domani.

Ecco l’Italia che ci fa sperare.