?Gli ultimi saranno gli ultimi? è un?opera teatrale dello scenografo Massimiliano Bruno messa in scena da Giampiero Solari e Furio Andreotti in vari teatri italiani per la stagione 2006/2007. L?unico attore è la famosissima Paola Cortellesi, che racconta al pubblico la sua drammatica storia di gestante ?precaria?. Si tratta di un dramma a sfondo sociale, che mette in luce la condizione di grandissimo disagio di una donna incinta, assunta da una azienda, attraverso il contratto atipico, co.co.pro.
In tale condizione il datore di lavoro può disfarsi della lavoratrice senza troppe difficoltà, soprattutto se in procinto di partorire, perché ciò lo costringerebbe a finanziare la sua gravidanza. In pratica il padrone potrebbe utilizzare lo strumento del rinnovo contrattuale come deterrente nei confronti di qualsiasi lavoratrice co.co.pro, che avesse l?ambizione di mettere a mondo un bambino. Di conseguenza, spesso le donne provano un senso di profondo disagio rispetto la possibilità di una nuova nascita, vista quasi come una ?iattura?, appunto perché potrebbe portare all?esclusione dal posto di lavoro.
Inoltre, votando contro il Referendum per L?estensione dell?articolo 18 anche alle aziende con meno di 15 dipendenti, gli italiani sono venuti meno alla possibilità di tutelare maggiormente i propri diritti nel mondo del lavoro. In questo caso trattandosi di una proposta di legge popolare e non di una conferma di un disegno legislativo votato dal parlamento, come invece nel caso del successivo Referendum per la Fecondazione Assistita, è previsto un quorum di votanti pari al 50% più uno degli aventi diritto. Nel secondo caso, invece, il quorum non è previsto, quindi anche se vota sola una persona a favore o a sfavore della legge sancita dal parlamento, essa è rispettivamente accettata o rifiutata. Ciò cosa significa? Che il tema della fecondazione assistita è più importante di quello relativo ai diritti dei lavoratori o che il Parlamento è più importante del popolo, il quale gli delega il diritto di legiferare? Certo una discriminazione di questo tipo è contraddittoria rispetto al ruolo di consenso e proposta popolare assegnato dalla Costituzione allo strumento referendario.
Ma torniamo al discorso sui diritti delle lavoratrici, una gestante assunta in un?impresa con meno di 15 addetti può essere licenziata senza giusta causa. In effetti per un?azienda con questo numero di addetti, la legge esclude l?applicazione dell?articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che prevede l?impossibilità per il datore di lavoro di licenziare un suo salariato senza una giusta causa. Ricordiamo inoltre che questo strumento giuridico racchiude i diritti dei lavoratori ed è stato istituito dalla Democrazia Cristiana, allora al governo, nel 1970, sotto la pressione delle lotte dei lavoratori, in particolare durante L?autunno caldo del 1969.

?Gli ultimi saranno gli ultimi? è un progetto teatrale che ha la funzione di mettere in luce e denunciare questa regressione dei diritti dei lavoratori, che porta ad una lacerazione della coesione sociale. In aggiunta questa ostilità del mondo del lavoro nei confronti delle gestanti ?precarie? stride con quei proclami di molte autorità istituzionali, le quali da un lato predicano in modo ipocrita e retorico, meglio dire demagogico per non offendere sofisti quali Gorgia e Protagora, la difesa della famiglia e quindi delle nascite, ma dall?altro propongono ai potenziali genitori i tipici contratti di lavoro atipico, che impediscono loro non solo di mettere al mondo dei figli, ma di formare una famiglia, attivare un muto per acquistare una casa, ecc.
Nella finanziaria del 2006-2007 è prevista la riforma dei congedi parentali vedremo quali miglioramenti apporterà alla vita dei cittadini. Tuttavia permane un dato evidente, l?introduzione del lavoro atipico ha reso molto più precaria la vita di tanti milioni di lavoratori, attraverso i contratti a progetto contenuti nella riforma dell?Ulivo, Pacchetto Treu e successivamente con la legge 30 o legge Biagi. A confermare tale dato, interviene anche un ente di ricerca sociale lombardo, l?Ilred, i cui sondaggi esprimono un cambiamento di mentalità nelle nuove generazioni della Lombardia rispetto al tema del precariato: la possibilità di cambiare più volte il proprio lavoro non costituisce più un problema, così come l?impossibilità di pensare a progetti sul lungo periodo, quali farsi una famiglia o acquistare una casa. Per l?Ilred i ventenni sono abituati a pensare alla giornata, a differenza di quanto facevano i loro genitori alla loro età.
Da queste osservazioni sembra quasi che sia in atto un processo sociale e culturale di adattamento dei giovani lavoratori ai salari da fame: infatti con 300 euro al mese, per un lavoro part-time, è difficile mantenersi. Inoltre partiti quali l?Udeur, la Margherita e quelli della Casa delle Libertà si sono opposti con ogni mezzo all?istituzione dei Pacs, i patti di solidarietà civile, perché considerati nocivi rispetto la sacralità e la solidità della famiglia, che secondo questi ?riformatori? per essere tale deve continuare a fondarsi sul matrimonio, salvo poi essere confutati dalla realtà. Tuttavia in relazione a questi nobili scopi, questi ?politici? hanno proposto i tipici contratti atipici ai potenziali sposi, cadendo così in contraddizione con questi lodevoli propositi: infatti è difficile con in media 600 euro al mese costruire una famiglia e soprattutto mantenerla.

Da questo discorso emerge chiara l?esigenza da parte della politica di occuparsi anche dell?elemento debole della società, i lavoratori e non solo di quello forte, i possessori dei mezzi di produzione, altrimenti non ne verrebbe meno solo la coesione sociale, ma anche lo sviluppo economico, che non potrebbe fare a meno della domanda interna, sostenuta soprattutto dal potere d?acquisto dei salari. Purtroppo i politici spesso sono l?espressione diretta o indiretta del potere economico e quindi si fanno le leggi che gli fanno più comodo, salvo poi spacciarle come un bene per la comunità, mentre in realtà sono l?espressione di un potere corporativo e clientelare.