Yamila, Nazareno, Maria Lujan, Agustina, Alejandra, Lucas… sono solo alcuni dei piccoli abitanti della Villa Zabaleta. Molti sono fratelli o cugini fra di loro. Fanno parte di famiglie numerose, generalmente con almeno 6 o 7 figli. Famiglie con gravi problemi economici e non solo. La mamma di Alejandra e Yamila (10 e 8 anni) una volta le ha costrette ad andare a fare l?elemosina con lei, e poi si é dimenticata di passare a riprenderle. Sono rimaste due giorni perse in mezzo a strade sconosciute. Mathias e la mamma, per sfuggire ai maltrattamenti del padre, hanno dovuto lasciare la casa in cui vivevano. Da un giorno all?altro nessuno li ha piú visti.
Carolina, Carlo, Pablo, Laura, Federico, Guadalupe… sono i loro ?professori?, ogni sabato pomeriggio, da febbraio a dicembre, da quasi 3 anni.
E? un gruppo di amici, quindici persone che si prendono cura di 40 bambini, dedicandogli tempo e denaro. Per comprare quaderni, penne, latte, per organizzare la festa di Natale, si sono ?autotassati? e ogni mese mettono dei soldi in un fondo comune.
L?appuntamento é il sabato alle 14.00, in un piccolo bar appena fuori dalla villa. Si aspetta che arrivino tutti e poi si comincia il giro. Ormai sono ben organizzati. Ogni professore ha i suoi 4 o 5 alunni e ne é responsabile. Va a chiamarli casa per casa, saluta i genitori e scambia due chiacchiere con loro.
Girando tra le case-baracche della villa (alcune senza riscaldamento, senza acqua corrente, ma tutte con televisione via cavo) si arriva al ?comedor Evita? messo a disposizione dalla sua responsabile, la signora Nelly, per l?appoggio scolare.
A questo punto ogni professore si siede attorno a un tavolo con i suoi alunni e distribuisce i rispettivi quaderni, preparati all?inizio dell?anno e aggiornati ogni settimana con nuovi esercizi.
Sono 50 persone raggruppate in un unico salone, tra le risate, le urla dei piú piccolini, la lettura ad alta voce…non é facile studiare, peró il bisogno é grande. Ci sono bambini di 12 anni che fanno fatica a leggere, che non conoscono le tabelline e che non distinguono le addizioni dalle moltiplicazioni.
Di certo non sanno dove si trovi l?Italia: ?Ma tu parli inglese?? mi hanno chiesto i bambini quando li ho conosciuti. Per quanto potevano saperne loro, l?inglese era l?unica altra lingua oltre lo spagnolo. Poi prende piede la curiositá e cominciano le domande: dove vivi, come sei arrivata, cosa si mangia nel tuo paese, come si dice questo o quell?altro….
Dopo lo studio arriva l?ora della merenda. Ogni sabato tocca a un gruppo diverso preparare e distribuire il latte con la cioccolata e i vari cornetti e biscotti, ?avanzi? del venerdi che una pasticceria dona ogni settimana.
Finita la merenda, fuori a giocare, tra macchine, ferri arruginiti, cani, immondizia di ogni tipo. Nascondino, girotondo, acchiapparella, calcio… i giochi, questi si, gli stessi di tutti i bambini del mondo.
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SCHEDA TECNICA
Cos?é una villa?
Favelas in Brasile, ranchos in Venezuela, callampas in Cile, bidonville negli Stati Uniti…le villas de emergenzia, o villas miserias, sono raggruppamenti illegali, in terreni demaniali o in alcuni casi di privati.
L?occupazione irregolare porta a quartieri organizzati su vicoli stretti e intricati e alla costruzione di case con materiali di scarto, senza la minima attenzione alle norme edilizie, di abitabilitá e di igiene.
La ?Comision Municipal de la Vivienda? (CMV) propone una classificazione delle abitazioni:
a) Solide, quelle che presentano unastruttura solida e si trovano generalmente ai lati degli isolati;
b) Precarie, hanno muro di mattoni, fondamenta molto precarie e tetto di lamiera;
c) Non recuperabili, costruite con lamiera e cartone, con un alto grado di deterioriamento e obsolescienza.
A fine 2000, solo il 5% delle case nelle ville d?emergenzia potevano essere considerate ?solide?, l?ampia maggioranza (65%) sono definite precarie e il restante 30% fanno parte della categoria delle ?non recuparabili?.
Il problema non si ferma peró al carattere precario delle abitazioni. La villa non ha un?uscita sulla via pubblica, che permetterebbe l?allacciatura delle reti per acqua e gas. Non ha strade interne, il che impedisce il passaggio di polizia, ambulanze, pompieri.
Alla mancanza di strade é legata la mancanza dei numeri civici: gli abitanti non hanno un indirizzo che li possa identificare e vivono cosí nell?anonimato, che li protegge cosí
facilmente da ogni tipo di denuncia.