Cari lettori volevo mettere in luce una delle forti contraddizioni che attraversa la nostra società opulenta. Alienati dall?egoismo proprio dei nostri giorni, non ci rendiamo conto che gli edifici costruiti nelle nostre città, presentano delle barriere architettoniche anguste, come ad esempio gli ascensori. Questo stato di cose impedisce a molte persone, non necessariamente ?handicappate?, di utilizzare quei servizi come chiunque altro, ad esempio il caso degli individui obesi.
Oggi per un individuo sulla sedia a rotelle è impossibile prendere un autobus, perché non esiste sui mezzi pubblici un unico gradino, che coincida con l?altezza del marciapiede. La Mercedes in Germania vende autobus spaziosi, adatti ad un utenza più ampia, con delle difficoltà motorie; esiste una percezione dello spazio in questo Paese, che non è economicistica come in Italia.
Nel nostro Paese, gli autobus, di questa stessa casa, non hanno unico gradino e non hanno lo spazio per permettere la circolazione degli individui sulla sedia a rotelle. Questo esempio è solo una goccia nel mare della discriminazione, che subiscono vasti settori della società italiana.

Ma consideriamo ancora un aspetto più grottesco, perché spesso e volentieri vediamo nei bagni pubblici la presenza di due tipi di toilet, uno per le persone ?normali? e un altro per i cosiddetti ?disabili?? E? una contraddizione inconcepibile, non sarebbe più economico costruirne uno solo per un utenza più ampia, risparmiando più soldi e offrendo un servizio migliore. Parlo di servizio migliore, perché se ogni struttura architettonica venisse progettata per un utenza più ampia, se ne agevolerebbero anche le cosiddette persone ?normali?, che utilizzerebbero strutture più spaziose e più comode, come appunto i bagni per i ?disabili?. Probabilmente il nostro gusto sadico non c?è lo consente, perché evidentemente preferiamo sottolineare la nostra situazione di ?normalità? rispetto quella di ?disabilità?, anche quando essa risulti essere antieconomica e anticonfortevole.

Volendo andare più affondo nelle nostre considerazioni, secondo voi, perché gli architetti o gli ingegneri progettano strutture così strette ed anguste, come nel caso degli ascensori? Qualcuno potrebbe pensare che lo fanno per ?risparmiare spazio?, perché spazi troppo grandi potrebbero risultare antieconomici, qualcun?altro potrebbe pensare invece che si tratti del nostro modo angusto e claustrofobico di concepire i rapporti sociali e via dicendo?

Personalmente credo che sia venuto il momento di svegliarci dal nostro torpore metropolitano e affrontare in maniera più attiva e consapevole la realtà che ci circonda. E? vero, come dicono molti, che le problematiche delle strutture architettoniche dovrebbero essere risolte dagli addetti ai lavori, ma come ci insegna la storia, i diritti acquisiti sono il frutto della lungimiranza dei governi o piuttosto il prodotto di vasti settori della società, che hanno rivendicato un loro spazio decisionale nella gestione della cosa pubblica? Il punto è che di fronte alle inefficienze della burocrazia non si può certo stare a guardare, ma bisogna intervenire, pretendendo dallo stato una maggiore partecipazione dei cittadini nelle scelte fondamentali per la vita delle persone.

Questo bisogno di una democrazia più ?attiva?, diventa maggiormente impellente nel momento in cui il mondo è sempre più in mano alle grandi multinazionali, che deturpano i nostri spazi ambientali, gettando le masse nell?alienazione più desolante, fatta di play station e Bingo.