La lotta alle droghe e alle tossicodipendenze impegnerà sempre più il Governo
e richiederà in futuro un aumento del coordinamento con le Regioni e con
l?Europa.
Il quadro d’insieme della domanda di trattamento mostra che, negli ultimi
quattro anni, il numero degli utenti presso le strutture territoriali è in
aumento, la quota di persone in cura presso le strutture del privato
sociale accreditato mostra un leggero decremento ed è stabile la quota
dei soggetti sottoposti a trattamento psicosociale e/o riabilitativo.
Aumenta inoltre il tasso di persone sottoposte a trattamenti farmacologici
sostitutivi maggiori di sei mesi, e di conseguenza diminuiscono quanti
ricevono altri trattamenti farmacologici. Coerentemente con il quadro
Europeo, in Italia è costante l’incremento di persone in trattamento: dal
1999 al 2002 si è passati da 142.949 a 155.096 utenti. L’età media degli
utenti del Sert è di circa 33 anni; il 47 % ha tra i 25 ed i 34 anni. I
maschi sono sei volte più numerosi delle femmine in tutte le strutture; nel
complesso, il 79,5 % di quanti chiedono un trattamento presenta come
sostanza di abuso primaria l’eroina. Soltanto per il 9,1 % la sostanza
primaria sono i cannabinoidi, mentre per il 7 % e’ la cocaina. L’eroina è
tra il 1999 ed il 2002 in costante decremento. Il rapporto tra sostanza di
abuso primaria e secondaria è rimasto sostanzialmente costante nel
quadriennio (0,7), il che significa che il fenomeno della poliassunzione
di stupefacenti è rimasto costante. Nel complesso, secondo la relazione
questi dati dovrebbero spingere allo sviluppo di una rete diversificata dei
servizi: centri diurni di terapia e lavoro, servizi ambulatoriali, unità di
strada, attività serali e di fine settimana, disintossicazione nelle
strutture di recupero ed accoglienza delle persone nell’ultima fase del
trattamento. Nel 2002 la percentuale di sieropositività negli utenti del
Sert è sostanzialmente stabile (14,8 %) rispetto agli anni precedenti, e
conferma la distribuzione geografica decrescente da Nord a Sud. Il settore
Nord Ovest, in particolare, ospita il 22,2 % dei casi di sieropositività,
contro il 5 % del Sud.
L’analisi dei casi incidenti (nuovi utenti) mostra però un aumento dei
soggetti sieropositivi nell’ultimo anno (5,7 %), in controtendenza
rispetto al trend decrescente del quadriennio. Confermata invece la maggiore
diffusione dell’ Hiv tra le donne, sia tra i nuovi che tra i vecchi utenti.
Complessivamente stabile l’andamento delle infezioni da epatite B e C (ma
per la prima il sud registra la riduzione più rilevante, mentre la seconda
è in calo anche al Nord Est). Quanto alle morti per droga nel 2002 sono in
calo sensibile rispetto all’anno precedente: i morti sono 516, rispetto
agli 822 dell’anno prima. Netta la prevalenza degli italiani (492) sugli
stranieri (24), anche se nel 2002 la percentuale di stranieri sul totale
dei morti per droga è la più alta degli ultimi dieci anni. Nel periodo
1999-2002 la percentuale di detenuti tossicodipendenti non mostra grandi
alterazioni confermandosi a circa il 28 %. Confermato anche il dato che vede
la maggiore concentrazione nell’Italia nord orientale, con circa il 37 %
(nel Veneto il valore arriva al 53 %).
Questi dati sottolineano l’importanza di promuovere
un forte coordinamento fra gli operatori pubblici e privati, aumentando la
prevenzione ed il numero di tossicodipendenti sottoposti a trattamento
diversificato; in particolare è necessario favorire percorsi alternativi per i carcerati ed
incentivare il reinserimento socio-lavorativo. Particolare attenzione va
dedicata alla ricerca, alla comunicazione e all’aggiornamento e
formazione degli operatori.
Focus sulla relazione del Ministero del Welfare al Parlamento sulle tossicodipendenze