Verba rebus proba: i fatti devono provare la bontà delle parole. L?appello di Seneca a Lucilio ben si addice anche a coloro che, con decisione, hanno ritenuto utile mettere in moto il cammino che conduce alla realizzazione di una ulteriore semplificazione del quadro politico: lo schieramento dei riformisti. I DS a Roma, La Margherita a Bologna, lo SDI a Napoli hanno dato il via ad un percorso che vorremmo fosse un vero e proprio laboratorio politico aperto a quanti ritengono sia tempo di ricominciare a pensare politicamente per valorizzare il senso della partecipazione civica e il legame con il territorio.
Sono però nate subito preoccupazioni diffuse e trasversali: ?Su quali basi si potrà camminare insieme? Non perderemo i nostri valori e le nostre radici??.
A Roma, un gruppo di amici che da cinque anni si incontrano periodicamente ospiti al Centro Italiano di Solidarietà di don Mario Picchi, si sono dati un programma comune, semplice, che guidi concretamente il loro agire politico. Gli ?Amici per la città?, questo il loro nome, hanno sintetizzato in cinque punti i principi che ispirano il gruppo nel fare politica:
1. Democrazia. Credere nella democrazia delle idee e dei numeri. Le idee migliori, infatti, da sole non bastano poiché per affermarsi hanno bisogno del consenso espresso nei modi e nelle forme democratiche.
2. Rispetto della persona umana. Riconoscere che il punto di riferimento di qualunque politica è la persona umana, sempre fine e mai mezzo.
3. Servizio all?interesse generale. Ritenere che la costruzione dell?interesse generale debba cominciare a partire dai più deboli, dalle persone più indifese. Perché una città a misura loro è una città a misura di tutti.
4. Trasparenza e legalità. Vestire questi abiti se si vuol fare politica. Senza trasparenza e legalità la politica cessa di essere servizio alla città e cede il passo all?interesse di parte.
5. Lealtà alle persone e fedeltà alle idee. Fare politica insieme è anche poter contare su un gruppo di uomini e donne che condivide valori, che si confronta apertamente e in piena libertà, che è fedele alle idee condivise e leale con le persone che le perseguono.
E una parola anche sul metodo: gli ?Amici per la Città? credono che l?azione politica debba essere informata al metodo vedere, giudicare, agire, e che la forma partito, nonostante i suoi limiti, resti il mezzo più efficace, trasparente e democratico per garantire la partecipazione e l?azione politica.
A suggello dell?impegno, richiamano un appello della Chiesa cattolica italiana:
?Chi ha responsabilità politiche e amministrative abbia sommamente a cuore alcune virtù, come il disinteresse personale, la lealtà nei rapporti umani, il rispetto della dignità degli altri, il senso della giustizia, il rifiuto della menzogna e della calunnia come strumento di lotta contro gli avversari, e magari anche contro chi si definisce impropriamente amico, la fortezza per non cedere al ricatto del potente, la carità per assumere come proprie le necessità del prossimo, con chiara predilezione per gli ultimi.?
Questo approccio mi sembra una base di partenza chiara ed impegnativa, che ci aiuta a non temere il cammino verso la costituzione di una casa comune delle forze politiche riformatrici.
Ritengo sia questo un modo concreto e pratico di accogliere con fiducia la sfida lanciata a Bologna dal Presidente della Margherita, Francesco Rutelli, quando nell?indicare la rotta ha citato anche lui una raccomandazione di Seneca a Lucilio: ?Non è perché le cose sono difficili che non osiamo. È perché non osiamo che ci sembrano difficili?.