E-mail, chiocciolina, ?client?? tutte parole adesso spero un po? più famigliari. Come promesso, cerchiamo di soffermarci su qualche aspetto più dettagliato.
Se guardiamo con attenzione il nostro programma di posta elettronica preferito (qualunque esso sia), non faticheremo a notare diversi altri ?campi?, ossia spazi in cui è possibile scrivere od inserire qualcosa. Oltre al destinatario, all’oggetto e al testo del messaggio, troviamo il campo CC (“Carbon Copy”, copia carbone), in cui inserire indirizzi di altri destinatari separandoli con una virgola e uno spazio. La differenza fra il campo TO del destinatario e il CC è puramente formale. Il CC è l?equivalente di un ?per conoscenza?. Chi riceve una e-mail con molti indirizzi scritti in TO o in CC li vede tutti e sa a quante e quali persone lo stesso messaggio è stato spedito. Spesso è sconveniente o fastidioso. Viene in nostro aiuto allora il campo BCC (“Blind Carbon Copy”, copia carbone cieca), che permette l?invio del messaggio ma nasconde alla vista di tutti gli indirizzi qui inseriti. È uno strumento poco conosciuto e ancor meno usato, ma sicuramente necessario se non altro per una questione di riservatezza. È possibile anche inserire tutti gli indirizzi in BCC e nessuno in TO.
Dobbiamo cominciare a pensare che il nostro indirizzo di posta elettronica è importante e va tutelato come il numero di cellulare o l?indirizzo di casa. Poco importa che ognuno di noi possa avere una decina di indirizzi e-mail. Si tratta di una questione di educazione e di quieto vivere sociale. Mai sentito parlare di ?spam?, ossia di posta non richiesta? Lo faremo presto.
Uno dei vantaggi migliori della posta elettronica é la possibilità di spedire degli allegati (“attachments”) assieme al messaggio vero e proprio. Si può “agganciare” qualsiasi documento o file: testi, immagini, suoni, programmi. Ma questa comodità ha un costo. La grandezza complessiva della e-mail, in termini di Kilobytes (Kb), aumenta di circa un terzo. Normalmente un messaggio di solo testo ?pesa?, in termini informatici, meno di dieci Kb, velocemente inviabili e ricevibili anche dalle postazioni meno all?avanguardia. Ma se alleghiamo un file di mille Kb (ossia 1 Megabyte) l?e-mail si gonfia fino a circa 1.300 Kb. Considerando che non tutti hanno collegamenti ad Internet superveloci e che molti gestori di posta limitano gli ?attachments? a 1 Mb appunto per evitare troppi intasamenti, è bene ricordarsi di non inviare allegati superiori ai 5-600 Kb.
Inoltre è buona regola, sempre per cercare di ridurre il più possibile il carico complessivo del messaggio, di comprimere gli allegati, soprattutto i documenti di ufficio (testi, database, fogli di calcolo, ecc.). Il programma più diffuso per la compressione e la decompressione in ambiente Windows è Winzip, ma, al solito, non è l?unico e non è nemmeno il migliore (oltre a non essere neanche in italiano!).
Un concetto importante, spesso trascurato perché non conosciuto o sottovalutato, è il ?quoting?. Quando si riceve un?e-mail e si risponde, il programma ricopia per noi il testo del messaggio ricevuto e aggiunge all?inizio di ogni riga un simbolo, solitamente un ?>?, per differenziare fra il testo di chi ha scritto e di chi si accinge a rispondere. C?è chi cancella subito tutto il testo ricevuto e scrive da zero. Ma questo comporta che spesso ci si dimentica di qualche passaggio a cui si deve rispondere, o successivamente non si capisce più bene a cosa ci si riferisca. La soluzione migliore è quella di lasciare qualche riga del testo ricevuto, rispondere ad essa e cancellare il testo inessenziale, non utile o ripetitivo (i saluti, la barzelletta, ecc.). il ?quoting? è decisamente un?arte, che va appresa. Soprattutto se interagiamo con i Gruppi di Discussione (di cui parleremo in un?altra occasione).
In ultimo, é possibile impostare il programma perché apponga in calce ad ogni messaggio una propria “firma”, che in genere può contenere nome e cognome, a meno che non si desideri restare anonimi o usare degli pseudonimi (“nicknames”), una breve massima o citazione, o quant’altro. Anche qui, senza eccedere in lunghezza.
Se siete curiosi e volete sapere qualche ?trucco? in più, mandatemi un?e-mail!

Queste poche regole sono alla base di un quieto vivere e di una buona educazione civica in questa nuova Società. Conoscere gli strumenti con cui viviamo in società ci permette di usarli meglio, di essere rispettati e di partecipare ad un continuo progresso. Immaginate di vivere in una grande città senza sapere a cosa servono i cassonetti dell?immondizia o senza rispettare il codice della strada. Sarebbe un inferno! Come? Vi suona famigliare? Beh, allora cerchiamo di fare il possibile perché almeno nella Società dell?Informazione possa cambiare qualcosa fin da subito.