Si mantiene ancora in positivo la crescita del Pil italiano con un +0,4%, nonostante la diminuzione dello 0,5% della produzione industriale, secondo le elaborazioni su fonti Istat del Centro Studi di Confindustria.
Il dato positivo riguarda il valore aggiunto dei servizi e dell?agricoltura, mentre quello per l?industria rimane stazionario. La componente più importante per la crescita sono l?esportazioni, soprattutto con i Paesi ex-Ue, le quali beneficiano della robusta ripresa internazionale e dell?indebolimento dell?euro rispetto al dollaro.
Nel mese di marzo 2004 le variazioni in percentuali dei diversi prodotti esportati rispetto marzo 2003 sono: +6,3% per i beni di consumo durevole, con un saldo commerciale di 2088 milioni di euro, +16% per i beni strumentali, con un saldo di 1300 milioni di euro, +10,8% per i prodotti intermedi, con un saldo negativo di -216 milioni di euro e -24,1% per l?energia, con un saldo negativo di 2.459 milioni di euro. Le esportazioni nel loro complesso registrano una variazione in percentuale di +9,9%, con un saldo di 713 milioni di euro.
La ripresa è incerta, anche perché non sostenuta da un andamento solido degli investimenti, che incide negativamente sul rilancio della produttività, condizionata da una domanda europea stagnate.
Secondo il Centro Studi della Confindustria (Csc) la ripresa è da attribuire alle esportazioni, cresciute in misura doppia rispetto le importazioni.
Esiste quindi un problema strutturale dell?economia italiana, legata al mercato interno, secondo Csc, risulta prioritaria una politica economica, che favorisca gli investimenti per rilanciare la produttività, perché in tal modo aumenterebbero non solo i profitti e la produzione, ma anche i salari, l?occupazione ed i consumi.
In positivo il dato di servizi e agricoltura, stazionario per l?industria: mancano solidi investimenti