Vi ho segnalato nella puntata precedente che ci sono molte versioni di browser e vi avevo invitato a provarne qualcuna se non siete completamente soddisfatti di quello che avete: perché accontentarsi quando c?è tanta scelta? Il bello è che, in teoria, l?uso di un programma piuttosto che un altro dovrebbe essere indifferente, perché tutti devono leggere lo standard HTML, e per certi versi succede così.
Ma alcune case produttrici di software hanno deciso autonomamente di cambiare lo standard, introducendo delle specifiche proprietarie, ossia che solo i loro browser possono visualizzare correttamente. Queste scelte furono fatte perché il web era inizialmente dedicato alla comunità scientifica, più interessata alla semplicità e fruibilità delle informazioni che all?estetica o alla qualità delle presentazioni.
L?uso di queste tecnologie non standardizzate, unito alla non piena conoscenza dello standard varato dell?organizzazione W3C (World Wide Web Consortium, l?ente che si dedica allo sviluppo degli standard del web, senza fini di lucro), porta molti webmaster a creare pagine web illeggibili o poco fruibili, provocando o la necessità di adeguamento da parte degli utenti meno attenti, o la scelta dei navigatori più accorti di non visitare più quel sito. Aggiungo che molte di queste tecnologie non standard (ActiveX, Applet Java, Javascript), sono potenzialmente dannose per la macchine (e quindi per i dati) dell?utente finale, fino ad arrivare ai casi più estremi di controllo remoto della vostra macchina Windows (gli altri sistemi operativi non soffrono di questo problema, o comunque in modo molto minore), o di memorizzare ad uso di terzi tutto, ma proprio tutto, quello che digitate sulla tastiera, password e numero di carte di credito comprese. Il mio consiglio è quindi di disabilitare sul vostro programma di navigazione queste opzioni, e se visitate dei siti che le richiedono, sappiate che quei siti sono fatti male, non sono aperti a tutti, ma si stanno autoghettizzando, vanno contro lo spirito di libertà di informazione della Rete ma anche libertà da parte dell?utente di scegliere cosa vedere e come vederlo. Se volete fare le cose bene fino in fondo, scrivete al gestore del sito che non intendete visitare le sue pagine fino a quando non sposerà in toto lo standard W3C. Forse ci saranno meno lucine e scritte scorrevoli, ma senza rinunciare alla multimedialità avremo un Web a misura di utente, anche per coloro che non dispongono dell?ultima versione del browser più blasonato o che non hanno un collegamento alla Rete iperveloce.
Ogni programma di navigazione presenta alcune caratteristiche comuni e l?estrema semplicità e intuitività di queste ha sicuramente decretato il suo successo, fin dai tempi di Mosaic. Basta digitare un indirizzo di partenza, tipicamente un motore di ricerca, o un portale di informazione e da qui puntare il mouse sulle parole sottolineate per avere altri dettagli in merito a quell?argomento specifico. Se vogliamo tornare indietro c?è l?apposito pulsante, così come se vogliamo ritornare avanti all?ultima pagina visitata. Nulla di più: un videoregistratore è più complesso. Le funzioni essenziali sono quindi praticamente tre: pagina precedente, pagina successiva, stop. Tutto il resto può far comodo, ma se ne può anche fare a meno.
In verità, non si può sempre pretendere (anche se sarebbe auspicabile) che tutti i siti web siano pensati per coloro che usano browser incapaci di visualizzare immagini, o che usino gli accorgimenti per utenti ipovedenti o con problemi motori, ma di sicuro pubblicizzare il rispetto di questi standard fa solo bene al proprietario del sito. Immaginate una grossa azienda, un gruppo economico o una multinazionale, che forniscono servizi pubblici anche e soprattutto sul Web, e che certificano i loro siti come adeguati alle norme più strette di usabilità o di qualità. Anche se ancora non esiste una certificazione riconosciuta in questo senso, la pubblicità sarebbe considerevole, avrebbero la certezza che le loro pagine sono veramente visitabili da chiunque, indipendentemente dalla velocità di connessione, dal tipo di programma usato, dalla versione di sistema operativo o da eventuali impedimenti fisici dell?utente, offrendo una navigazione sicura, anche per i dati del navigante.
E se la pubblicità è l?anima del commercio, sicuramente una buona pagina web è l?anima di un sito di successo.