Sono rientrata da circa due ore dalla manifestazione di protesta contro il governo del colonnello Lucio Gutierrez.
La manifestazione era stata convocata per le 17.00 sotto la croce del papa nel ?Parque de la Carolina?, nel nord della città. L?obiettivo dell?appuntamento era radunare il più possibile unitariamente tutte le persone che, a partire dalla notte del 13 aprile, sono scese quotidianamente a protestare contro il governo di Gutierrez. La richiesta presentata dall?assemblea di cittadini al loro governo era quella delle dimissioni del presidente.
Come sempre in questi giorni, la manifestazione era variopinta, allegra e completamente pacifica, composta da cittadinanza comune, studenti, bimbi, donne, anziani…la marcia si estendeva, compatta, per circa 2,5 km.
Verso le 18.30 la moltitudine di persone, coordinata da Radio La Luna, ha cominciato ad avviarsi in carovana a piedi o in auto verso il centro della città, in direzione del palazzo presidenziale. L?obiettivo della marcia era quello di ritrovarsi sotto il palazzo presidenziale per richiedere, decisamente ma pacificamente, la rinuncia a colonnello Lucio Gutierrez.

Fin dal pomeriggio il governo, l?apparato poliziesco e militare stava preparato la difesa del palazzo presidenziale ed una strategia di brutale ed inflessibile repressione della cittadinanza in protesta.
Solo attorno al palazzo presidenziale, all?inizio della serata, c?erano circa 800 poliziotti e agenti dell?esercito armati. Si calcola che circa 4000 erano gli agenti presenti a presidiare il centro della città.
Inoltre, al calare la sera, nella piazza S. Francisco (adiacente alla palazzo presidenziale) si era radunata una manifestazione di circa 5000 membri della federazione protestante di indigeni ecuadoriani, persone che erano arrivati, durante tutta la giornata dalle province, per supportare il governo. In tarda serata poi, le voci ?sull?acquisto? da parte del governo della loro presenza si é fatto concreto; infatti si sono ritrovati all?interno del ?Ministerio de Bienestar Social? di moltissimi pacchetti-regalo (contenenti viveri) usati come ricompensa per ciascuno dei ?sostenitori? del regime. I cittadini, testimoni di questi fatti, sono stati pesantemente minacciate.

All?arrivo della manifestazione al centro della città, i poliziotti serrati in una serie di posti di blocco hanno cominciato a lanciare un numero sproposito di bombe lacrimogene ed ad aggredire brutalmente persone disarmate ed indifese!
Hanno cercato, con ogni mezzo, di attuare l?ordine di non lasciare avvicinare nessuno al centro.
Vista la moltitudine di gente in protesta, il governo (verso le 21.00) ha offerto la possibilità di un governo di concertazione nazionale, ma senza dimostrare nessuna intenzione di diminuire la repressine contro i manifestanti.
Purtroppo….alle 21.30 C?É GIÁ STATO UN PRIMO MORTO! Era un fotografo di nazionalistá cilena ?Julio Garcia Romero? (58 anni). Era in Ecuador da più di trent?anni, ed aveva lavorato presso varie ONG (il FEEP tra queste) e colaborato con i p. Francescani.

Il giornalista é morto per arresto cardio-respirato, in seguito all?inalazione di gas lacrimogeni.
Dopo questo evento ed il continuare della brutale repressione, le campane delle chiese hanno suonando, come segno di protesta!!
Alle 10.30 il bilancio dei feriti era di otre 60, senza contare contusi e le vittime di asfissia.
In questa situazione il personale medico e di primo soccorso e gli organismi di diritti umani si mantengono vigilanti e stanno intervenendo al bisogno. Pochi momenti fa rappresentanti di organismi di diritti umani sono arrivati all?ospedale per assistere all?autopsia di questa prima vittima di stato.
Vista la feroce repressione, alle ore 23.00 si é richiesto da parte di Radio La Luna, il rientro delle persone scese in strada per evitare altri morti e si sono convocate nuove manifestazioni, per domani, 20 aprile 2005.
Nonostante la repressione e l?invito a rientrare, molti cittadini si mantengono nelle strade della città resistendo alle repressioni.
Le testimonianze di attacchi brutali (stanno usando persino armi da fuoco) continuano al momento e la paura si sta diffondendo sempre tra la popolazione di Quito, di fronte alla notizia annunciata dell?arrivo di moltissimi altri indigeni e persona dalle province,in sostegno al presidente.
Pochi momenti fa, rispondendo all?appello dei manifestanti, il sindaco di Quito, generale Paco Moncayo, el il prefetto di Pichincha hanno annunciato misure decise in difesa della città di Quito(impedendo l?accesso in città di questi manifestanti pro-presidente).
Quito, ore 24.00

Antonella Spada

Al momento chiudo questa relazione, in diretta, sugli accadimenti ecuadoriani. Spero che da qui possiate estrapolare notizie interessanti per diffondere, nei mezzi italiani, qualche notizia su ciò che sta accadendo qui: lo sguardo del mondo é una garanzia importante per la cittadinanza ecuadoriana!!
Vi chiedo di diffondere queste informazioni. (Per la pubblicazione, vi chiedo di rivedere qualche errore formale che mi sia scappato nella frenesia di riportare momento a momento gli eventi)
Rimaniamo in contatto
A presto

Antonella Spada