A Roma dopo 40 anni si apre una mostra dedicata al maestro Ercole Pignatelli. Proprio per l?occasione il maestro stesso ha realizzato una serie di opere inedite.
Alla Galleria Tondinelli dall?8 giugno al 29 luglio si potrà capire perché Pignatelli è considerato uno degli antesignani della figurazione italiana contemporanea, con una pittura dal soggetto morfologicamente riconoscibile, ma inquadrato in modo estraniato.
Superfici corporee pervase dal rossi squillanti, da un rastremato celeste mediterraneo, da un rosa sensuale, con richiami saviniani e accenni ai basamenti dei paesaggi salentini. Una sorta di furore espressivo permea la sua pittura, alimentata da riferimenti a De Chirico e a Picasso.
Con l?approdo a Milano avvenuto nel 1953, l?artista subisce la visione europea attraverso il pungolo intellettuale di Brera e con le frequentazioni che andavano da Lucio Fontana a Franz Kline, da Raffaele Carrierii e Luigi Carluccio e Basilio Reale.
Pignatelli, attraverso questo nutrimento di conoscenze e stili, si esprime con stili che vanno dall?astrazione ai temi del disegno industriale. Presente alla XXXVIII Biennale di Venezia, il 25 maggio scorso dona alla città di Lecce 37 opere in occasione della mostra personale dell?artista al Castello Carlo V.
Via Quattro Fontane, 128 a, dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 19.00.