Nella scenografica Orvieto, Palazzo Coelli inaugura i saloni appena restaurati con una mostra personale di Giulio Aristide Sartorio di notevole interesse, dal titolo: ?Il Realismo Plastico tra Sentimento e Intelletto?.
Si tratta di settanta opere di cui almeno 20 sono inedite al pubblico, in cui si evince la passione di Sartorio per la sperimentazione tecnica e il desiderio di cimentarsi in tutti i generi della pittura.
Fu Benedetto XV a mobilitarsi presso gli austriaci per ottenere la liberazione di Giulio Artistide Sartorio quando fu fatto prigioniero nel campo di Mauthausen, durante il volgere al termine del primo conflitto mondiale. Era il pittore al quale l?Italia liberale aveva affidato la decorazione del suo tempio massimo, ovvero l?Aula del Parlamento.
L?obiettivo della rassegna, che si differenzia da quelle che l?hanno preceduta per la scelta di una sede non romana, mira ad un duplice obiettivo: da una parte raccontare Sartorio in maniera esaustiva ad un nuovo pubblico che dell?artista sa ancora poco, dall?altra proporre ai suoi cultori una lettura non ripetitiva della sua carriera e qualche originale spunto di riflessione. Un compito reso arduo dalla singolare personalità dell?artista, così sfaccettata, versatile e complessa che, al di là dell?interesse critico di cui Sartorio è da molti anni oggetto, nessuno ha ancora avuto il coraggio di mettere mano al suo catalogo generale e molti aspetti della sua attività attendono ancora un?approfondita immagine.
Piazza Febei, 3. La mostra è visitabile sino al 18 luglio 2005 Aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì. Costo del biglietto 6 Euro. Mostra e Catalogo a Cura di Studio Ottocento.