Non si può salire su un taxi e perlustrare l?abitacolo per paura che vi sia un kamikaze al volante mascherato da autista!
Non si può salire su un bus e far girare la testa a 360 gradi per tutto il percorso fin quando sollevati con il respiro scendiamo increduli di essere ancora vivi!
Non si può entrare in un supermercato per fare la spesa e correre con il carrello nelle corsie prendendo gli alimenti al volo per la paura di saltare in aria con una bomba messa in un barattolo di fagiolini!
Non possiamo guardarci con gli occhi bassi quando camminiamo per le strade della nostra città con il terrore nel corpo per paura che qualcuno, una persona della nostra stessa razza, o di un altro colore, della nostra religione o di altra religione possa essere colui che ridurrà il marciapiede in un cimitero!
Non possiamo non ascoltare le persone che vengono a chiederci aiuto, che vengono a umiliarsi nelle loro tragedie alla ricerca di una solidarietà nel tentativo di guardare con uno sguardo diverso la prospettiva del loro mondo.
Un mondo di distruzione e di terrore, di guerra e infanticidi, di stupri e di potere.
Non possiamo vivere nella paura della morte!!!!
Tutti possiamo uccidere e tutti possiamo salvare!
Bianchi, neri, gialli, olivastri?. Cattolici, cristiani, mussulmani, buddisti, ortodossi, ebrei.
Tutti possiamo essere violenti, egoisti, caparbi, orgogliosi, nemici, e tutti possiamo essere buoni, generosi, solidali, volenterosi, attenti, ? ma davanti a queste stragi senza senso rimaniamo senza parole.
Davanti a queste pistole piantate alla tempia, al torace di un tassista che svolge solo il suo lavoro, e come poteva difendersi? E lui ora è lì in ospedale nella speranza di poter tornare sul suo taxi, solo per poter lavorare?.
Davanti a queste lapidazioni innocenti, di ragazzi appena sbocciati all?adolescenza?
Davanti a stragi di uno spicchio di vita di persone che sognavano, gioivano, soffrivano, speravano.
Davanti a uno sterminio di sguardi innocenti, di sorrisi al chiaro di luna, di strette di mani in cerca di una nuova storia, di scambi di parole nella speranza di trovare conforto.
Davanti alla distruzione di un lavoro preso all?ultimo per pagarsi gli studi universitari, distruzione di sogni di coppie innamorate che iniziavano il loro viaggio d?amore?.
Abbiamo regolarizzato dal 2002 circa 700.000 immigrati, raddoppiando quasi la forza lavoro immigrata senza renderci conto che molti ancora sono qui, silenti nella loro clandestinità nella ricerca di un sole che sorga senza lo scoppio di una bomba, bambini nascosti in tuguri senza dare loro la possibilità di giocare con altri coetanei, senza imparare a scrivere il proprio nome, senza nutrirsi correttamente?.
Tutti abbiamo paura di tutto, ma dovremmo aver paura di quelli che non ci rispettano,
di quelli che calpestano i nostri sentimenti,
di chi sfrutta le nostre parole per proprio comodo,
di chi agisce maltrattando e sfruttando i propri figli nelle proprie case.
Dovremmo aver paura prima di tutto dell?amore che non esiste tra le persone, ma esiste solo egoismo e arrivismo calpestando tutti i valori più veri e sinceri che possiamo vivere?
Allora cosa possiamo augurarci per questo nuovo anno che è appena iniziato?
Che è lì in attesa che più nessun tassista debba rischiare la vita,
nessun bambino debba prostituirsi per poter mangiare,
nessuna donna debba essere sfruttata per ricevere una carezza,
nessun uomo debba suicidarsi per usura,
nessun anziano debba subire disprezzo, insulto, maltrattamento,
nessun uomo di altra razza, colore, religione debba sentire parole di oltraggio, sottoporsi a torture e umiliazioni, e insulti
perché finalmente si possa sperare in un sogno che da molti anni stiamo aspirando:
pace e amore incondizionato!