Quando donai il sangue per la prima volta, quasi venti anni fa, fu perché me lo chiese un mio collega di lavoro che ne aveva urgentemente bisogno per un intervento chirurgico ad un suo parente. Non fu una bella esperienza, tenendo anche conto del fatto che questo suo parente purtroppo di lì a qualche mese morì. Il centro prelievi era in una struttura fatiscente e lo staff medico addetto era estremamente sbrigativo e con poco tatto. Ne rimasi molto turbato e mi convinsi che forse dipese anche da me, dal fatto che non conoscevo bene la procedura e che forse il mio sangue non era adatto. Che sciocchezza. Adesso me ne vergogno, ma per qualche anno questo fatto, contemporaneamente alla riluttanza di ritornare in un luogo ?malsano? come un ospedale, mi impedirono di fare altre donazioni.
Poi, dopo molto tempo, insieme ad un amico mi ritrovai al centro trasfusionale della Croce Rossa a fare una donazione volontaria. Quelle che si fanno senza avere nessun beneficiario specifico. E questa volta fu diverso perché scattò qualcosa in me che mi fece comprendere. Avevo capito che ero lì per donare il mio sangue senza lo scopo di farmi dire grazie da qualcuno. Mi resi conto che non mi interessavano i sorrisi e le buone maniere ma solo di fare un gesto utile dando qualcosa di me stesso, di molto intimo e prezioso, a qualcuno che non conoscevo e che sicuramente non avrei mai incontrato. Mi sentii molto bene. Da allora, 16 anni fa, non ho più smesso di donare il mio sangue, mi sono iscritto come donatore volontario alla Croce Rossa Italiana e lo faccio regolarmente ogni 6 mesi circa.
Donare il sangue non ha nessun effetto collaterale particolare, a parte un po? di spossatezza dopo il prelievo che è subito recuperabile con una buona colazione. Ad ogni donazione viene prelevato circa 450 ml. di sangue, quantità che un corpo umano sano rigenera in 6/7 settimane. Per questo gli uomini non possono fare più di 4 donazioni all?anno e le donne 2. Bisogna recarsi alla donazione di mattina e a digiuno e normalmente sono sufficienti non più di 30/40 minuti per fare sia i controlli sia il prelievo. In più la Croce Rossa Italiana, abitualmente, ad ogni prelievo esegue gratuitamente tutte le analisi del sangue. Prassi, questa, che permette ad ogni donatore di tenersi costantemente sotto controllo.
Ma non tutti, sfortunatamente, sono abili alla donazione. Ci sono dei controlli rigorosi da effettuare e ovviamente da superare, ma questo è un modo come un altro di mettersi alla prova con se stessi. Ed anche se in definitiva a nessuno viene chiesto di avere un corpo da supereroe rimane il fatto che lo standard per passare il controllo è alto. Bisogna senza dubbio stare bene fisicamente, non avere avuto malattie particolari come l?epatite e condurre una vita sana, regolare e corretta, priva di tutti quegli abusi ed usi eccessivi e fuori la norma, come ad esempio quello dell?uso di droghe se pur leggere.
Purtroppo la mancanza di sangue è uno di quei problemi che hanno sempre attanagliato senza tregua la nostra sanità e più in generale il nostro vivere civile. Ogni giorno, solo a Roma, servono migliaia di unità di sangue nei vari ospedali della città. Emergenza difficile da gestire e da risolvere. Ed anche se non viene fatta una sufficiente campagna pro-donazione (è praticamente impossibile vedere uno spot in tv dedicato al problema) o che per nostra fortuna del sangue non ne abbiamo mai avuto un effettivo bisogno ne per noi e ne per altri, questo non vuol dire che non siamo adeguatamente sensibili e preparati da lasciarci direttamente coinvolgere.
Donare il sangue è più di un gesto, è uno sport ?non estremo? che fa bene a se stessi ed anche agli altri. Pratichiamolo.