Ecco ci siamo, il giorno del duello stile ?mezzogiorno di fuoco?, apice dell?attuale competizione pre-elettorale della politica italiana, è arrivato. Il duello tra il Professor Prodi ed il Cavalier Berlusconi in realtà sarà diviso in due round che andranno in onda esattamente martedì 14 marzo e lunedì 3 aprile, tutte e due in prima serata e su Rai Uno. E a meno di un mese dalle elezioni del 9 aprile, questo duello televisivo sarà sicuramente l?occasione di maggiore interesse per guardare la tv. Un occasione così gustosa che indubbiamente catalizzerà quasi totalmente l?attenzione dei media e dell?opinione pubblica per le prossime settimane.
Per l?Italia sarà un evento mediatico quasi paragonabile ad una finale di coppa del mondo di calcio dove giochi la nostra nazionale. Precedenti di questa portata nel nostro paese non ce ne sono stati, a parte i duelli del ?96 che non possono essere chiaramente rapportati alla situazione politica ed economica odierna. Oggi abbiamo due titani, campioni di due schieramenti carichi al massimo, che si distinguono in tutto e che si sfidano su di un terreno completamente nuovo. Un ring televisivo con regole già definite dagli stessi due contendenti tramite i loro esperti. Un ring all?americana, asettico, senza pubblico e con tempi stabiliti per le domande e per le risposte.
A queste condizioni non è assolutamente facile prevedere fin da adesso chi ne risulterà il vincitore, e tanto meno capire se la vittoria sarà netta per KO dell?avversario o se alla peggio sarà assegnata ai punti. I duellanti sono astuti, estremamente agguerriti e certamente affini alla dialettica politica. Insomma, due uomini navigati che non lasceranno nulla al caso e nulla d?intentato pur di stendere immediatamente il rivale al primo round. Dobbiamo solo augurarci che le troppe regole imposte dai due candidati ad autodifesa della propria posizione e per evitare sorprese non gradite da parte dell?avversario, non abbiano in realtà morso un po? troppo il freno, ingessando il duello al punto da farlo sembrare solo due monologhi ben curati ed in alternanza tra loro.
In prima battuta può sembrare favorito Berlusconi, uomo avvezzo alle telecamere, consumato attore, creatore della tv commerciale, anzi si può quasi dire che è lui stesso la televisione. Ma non è così. L?imprevedibilità di un duello può disorientare chiunque, anche il più attento ed eloquente oratore. Non scordiamo il duello televisivo visto da 150 milioni d?americani tra George W. Bush, l?attuale presidente degli Stati Uniti, il ?vaccaro? texano, contro il bello, educato e colto John Kerry, risultato poi essere un gigante con i piedi d?argilla. Kerry nel confronto con Bush mise a nudo tutta la sua fragilità e la conseguente incapacità di rassicurare un?America che cercava protezione, che voleva un condottiero.
Ma noi italiani non siamo americani. Non abbiamo il super bowl. Non beviamo lattine di birra e non mangiamo pop-corn in quantità industriale estasiati davanti alla tv quando c?è Sanremo. Non cantiamo l?inno nazionale portando la mano al cuore e non sventoliamo il tricolore sui tetti delle nostre case. Non ci appelliamo al quinto emendamento e non difendiamo le nostre proprietà con le pistole. Non cerchiamo un condottiero che conquisti il 51° stato da aggiungere all?unione e tanto meno un santo a cui affidare le nostre preghiere, per fortuna ne abbiamo già tanti e sono lì a loro posto nelle chiese. Questa volta vogliamo la verità. Vogliamo solo che non ci siano più affabulatori che ci possano ingannare con grafici magici e giochi di prestigio. Che non ci siano più individui senza scrupoli che coprano tutto con una buona dose di cerone sul viso a contorno di un affascinante sorriso.