L?assistenza ai malati terminali è una delle frange della medicina che più si sta specializzando negli ultimi anni; seguendo il principio secondo il quale il dolore è una malattia e come tale va trattato, si è sviluppata, con sempre maggior interesse, una nuova cultura nell?approccio al trattamento della sofferenza, incentivando così la ricerca di terapie innovative, quali le cure palliative, con l?obiettivo di salvaguardare il benessere dell?individuo contro una sempre più diffusa cultura utilitaristica.
E? proprio da questi presupposti che nasce il progetto della regione Lombardia, impegnata a sostenere, come ricorda il presidente Formigoni, ? una sanità incentrata sulla persona, non come caso clinico, ma come protatore di umanità ?, che ha visto una sua realizzazione il 3 Aprile scorso con l?inaugurazione di un nuovo ?hospice? a Milano, il primo in Italia realizzato all?interno di un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), dove sarà possibile quindi, questa la novità importante, fare anche ricerca.
Un bel traguardo per una medicina, la palliativa, impegnata a fondo, una volta terminati tutti gli sforzi per guarire, nel favorire al massimo la dignità della persona; una realtà importante presente solo a Barcellona e a Houston (Stati Uniti) che garantirà la possibilità di ricerca per migliorare le cure palliative, gli studi nella medicina del dolore, le terapie innovative contro la sofferenza e, grazie alle dieci stanze singole e alla presenza di 5 medici, 7 infermieri, 8 operatori sociosanitari e 17 volontari, l?accoglienza dei primi quattro pazienti a partire dal prossimo 10 Aprile 2006.
Secondo un censimento condotto dall?Osservatorio italiano cure palliative (www.oicp.org) i posti letto complessivi dei 110 hospice distribuiti sul territorio italiano, al 31 dicembre 2005, erano 1095 di cui 529 in strutture sanitarie pubbliche, 394 in strutture private e 172 gestiti da organizzazioni no profit; inoltre per quanto riguarda più in generale questa tipologia di cure, sono 250 le Unità di cura distribuite in 134 al Nord, 78 al Centro e 38 al Sud e nelle isole.
Nonostante negli ultimi anni sia notevolmente aumentata la presenza di hospice sul territorio, sono ancora evidenti numerose carenze nel servizio; basti considerare la diversa distribuzione tra Nord e Sud dove addirittura alcune province non possiedono alcuna struttura, la limitazione delle attività svolte, perché le Unità presenti spesso seguono malati terminali ma non hanno una specifica competenza in cure palliative, il numero di posti letto complessivo ancora troppo inferiore alla ricerca di circa 27 mila persone l?anno che necessitano di cure, e ultimo, ma non per importanza, l?assenza di un coordinamento sovra-regionale che garantisca una distribuzione più omogenea e quindi non legata solo a programmazioni regionali.
Un orizzonte importante quello della medicina palliativa e della ricerca in materia da scrutare e conoscere sempre più nel profondo per sensibilizzare sia i politici del Paese, perché diano voce e spazio ad una classe di persone silente e sofferente, sia la cittadinanza su un tema, quello dell?assistenza al più debole e al meno fortunato, da considerare sempre più come un servizio e un arricchimento e non come un peso della società davanti al quale chiudere gli occhi e scappare.
In una società sempre più esasperata in una corsa dietro i desideri più immediati della gente, il malato è sempre meno tollerato, perché espressione di un limite della vita che si preferisce negare per non pensare a ciò che si è veramente; iniziative come quella della Regione lombarda sono importanti perché aiutano a sensibilizzarci su un tema, come quello della sofferenza, a cui non si risponde con il silenzio, ma con la cura, la solidarietà, la cultura, la condivisione e soprattutto con un sempre più attivo impegno dello Stato.
Una struttura per umanizzare la sofferenza