Al Museo di Castel Sant?Angelo ha aperto i battenti da poche settimane la mostra dal titolo: ?Roma Barocca. Bernini, Borromini, Pietro da Cortona?. L?esposizione avrebbe dovuto svolgersi dal 27 gennaio al 18 aprile 2006, ma l?importanza e il numero delle opere esposte ha determinato un impegno tale da far slittare la data di apertura al 16 giugno per concludersi il 29 ottobre 2006.

Diretta dal professore e architetto Paolo Portoghesi, la mostra propone un percorso visivo attraverso i più significativi luoghi della città di Roma, così come vennero cambiati soprattutto durante i pontificati di Urbano VIII Barberini (1623-44), Innocenzo X Pamphilj (1644-55) e Alessandro VII Chigi (1655-66) attraverso l?opera di Bernini, Borromini, e Pietro da Cortona. In un secolo di crisi politica e di marginalizzazione del papato, il Barocco costituisce il vanto e il primato di Roma per l?eccezionale forza rivoluzionaria del suo linguaggio: le innovazioni berniniane e borrominiane si diffondono non soltanto in tutta Europa ma contagiano anche l?America latina. Il Barocco romano diviene così emblema assoluto dell?arte come meraviglia, spettacolo, invenzione continua.
La mostra intende documentare ? oltre ai capolavori architettonici e ai grandi cicli decorativi ? anche la sperimentazione del barocco interrotto, di opere rimaste sulla carta per scelta dei committenti o per mancanza di risorse.

Attraverso modelli di grandi dimensioni (dai tre agli otto metri di ampiezza) verranno così ricostruiti ? oltre ad opere perdute come la villa del Vigneto Sacchetti di Pietro da Cortona ? alcuni progetti di eccezionale interesse, come quello di Pietro da Cortona per un Palazzo Fontana per i Chigi a piazza Colonna, o quelli borrominiani per S. Giovanni in Laterano e S. Paolo Fuori le Mura. Particolarmente suggestive appaiono le ricostruzioni del borrominiano ?Foro Pamphili? di piazza Navona col palazzo di Innocenzo X, la chiesa di S. Agnese e la Fontana dei Fiumi, (a confronto con il grande modello berniniano della Fontana dei Fiumi) e dei Progetti per il Louvre di Pietro da Cortona e di Bernini.

Il percorso della mostra prosegue nelle sezioni tematiche dedicate al linguaggio architettonico, alle arti decorative, alla musica, al cantiere, alla scienza, al tempo e alla prospettica come arte dello spazio d?illusione. Accanto alle opere di Bernini, Algardi, Pietro da Cortona, Baciccio, verranno esposti la famosa Arpa Bernini, un modello di cembalo in terracotta con divinità marine e il modello grande al vero della meridiana di Borromini nei giardini del Quirinale.

Tra gli oggetti eccezionalmente concessi in prestito dalla Fabbrica di San Pietro ( e in massima parte esposti per la prima volta) si segnalano il calco della Colonna Santa (modello per le colonne salomoniche del Baldacchino berniniano) il modello in gesso di una Loggia delle Reliquie e la prima versione della berniniana Cattedra di San Pietro. Conclude la Mostra una sezione sulla urbanistica barocca di Roma come modello per alcune capitali europee, da Parigi a Londra, da Vienna a Berlino. Questa sarà probabilmente la mostra più importante del 2006 allestita a Roma.