?In questi giorni qualche organo di stampa, come capita sempre alla vigilia dei congressi, ha cercato di anticipare ipotetiche proiezioni degli esiti delle assemblee locali della Margherita, integrandole con qualche pennellata di gossip politico.
A partire dalla candidatura alla presidenza del partito.
Rutelli sarà confermato? O sarà sostituito? E, in questo caso, da chi? Gli ex?popolari che faranno? Poichè sono stati visti alcuni di loro pranzare insieme, che cosa si sono detti?
Nessun retroscena fantasioso, per favore.
Gli ex-popolari hanno votato Rutelli tutte le volte che si è candidato e sono contenti di poterlo votare anche al prossimo congresso, riconoscendogli il merito di ?aver fatto? la Margherita (seppur non da solo), in primo luogo con il successo elettorale alle elezioni del 2001 che ha consentito la nascita della Margherita nelle urne prima ancora nei congressi. In questi anni Rutelli è stato un ottimo presidente del partito, riuscendo a conquistare uno spazio politico superiore al peso del consenso elettorale, pur rilevante.
Non esiste, dunque, nessuna riserva nei suoi confronti da parte degli ex?popolari e, supponiamo, da parte di nessuno ex-qualcos?altro.
Esiste invece un problema oggettivo, di cui riteniamo Francesco Rutelli sia consapevole più di ogni altro, la cui valutazione non può essere sottratta al prossimo congresso: il suo ?doppio incarico? ha creato difficoltà serie al partito che, negli ultimi tempi, nonostante l?ottimo lavoro di chi è impegnato quotidianamente a ?reggere la macchina?, ha perso colpi.
La Margherita, è, di fatto, un partito presidenziale, e se il suo presidente deve contemporaneamente fare (e fare bene, come sta facendo) il vice presidente del Consiglio e il ministro, non funziona come dovrebbe.
La questione si pone allora in termini molto semplici: è possibile per la Margherita affrontare l?impegnativa fase costituente del Partito democratico con una leadership dimezzata?
Evidentemente no.
Per favore, allora, risparmiateci assurde dietrologie se poniamo un problema che è sotto gli occhi di tutti.
La questione è dunque semplice, trasparente e seria e come tale va affrontata e risolta. E? possibile farlo in vari modi.
O Rutelli fa il presidente del partito a titolo pieno chiedendo a Romano Prodi di sostituirlo negli incarichi di governo (com?è per i DS), o viceversa. Oppure ancora superando il carattere presidenziale dell?attuale struttura della Margherita distribuendo i poteri del presidente ad altre figure dirigenziali, in primo luogo a quello del Coordinatore che non può restare un semplice Coordinatore dell?esecutivo ma ? in questo caso ? dovrebbe divenire un Coordinatore politico cioè una sorta di segretario politico a tutti gli effetti.
Nessun retropensiero, dunque, come si vede, ma un solo avan-pensiero: dare alla Margherita la piena funzionalità ed efficienza politica nella fase più delicata della sua esistenza, quella del suo superamento.?
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