Con il titolo ?Etruschi. La collezione Bonci Casuccini?, apre a Siena, nel complesso museale di Santa Maria della Scala, una grande mostra archeologica che, dopo ben 150 anni, riunisce i due nuclei fondamentali di una delle maggiori raccolte archeologiche private esistenti in Italia: la collezione Bonci Casuccini.
L?esposizione è promossa dal Comune di Siena, Istituzione Santa Maria della Scala, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Comune di Chiusi, Regione Siciliana ? Assessorato ai Beni Culturali, Museo Archeologico Regionale ?Antonino Salinas? di Palermo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Banca Monte dei Paschi di Siena.
Il principale artefice della raccolta fu Pietro Bonci Casuccini che nel corso dei primi decenni dell?800, mise insieme il nucleo originario di cui facevano parte numerosissimi materiali recuperati nei terreni di famiglia. Sculture in pietra tra cui sarcofagi, urne, cippi, statue-cinerario, ceramica greca ed etrusca figurata, ceramiche ellenistiche e bronzi in ragguardevole quantità, per un patrimonio di circa diecimila pezzi, tra interi e frammentari.
Lo stesso Pietro Bonci Casuccini aveva ipotizzato di destinare un vero e proprio museo all?immenso patrimonio accumulato. L?incremento dei rinvenimenti lo portò ad ampliare in più occasioni, i locali in cui erano conservati. Alla morte del fondatore, avvenuta nel 1842, la collezione passò agli eredi che in un primo tempo proseguirono le indagini, affidandole sempre più a specialisti, ma in un secondo momento iniziarono a vendere alcuni dei materiali.
Alla collezione, acquistata nel 1863 dal Museo Archeologico di Palermo, dove è tutt?ora conservata, si sostituì con tempo una seconda raccolta, creata da un pronipote di Pietro, Emilio Bonci Casuccini, che alla fine dell?800 iniziò ad assemblare ? ancora una volta con scavi effettuati nei terreni di famiglia ? una nuova collezione, oggi conservata nel Museo Archeologico di Siena all?interno del Complesso mussale di Santa Maria della Scala. Tale opera avvenne sotto la guida illuminata di Ranuccio Bianchi Bandinelli.
La mostra del Complesso museale di Santa Maria della Scala, ricostruisce la storia della collezione, dalla formazione all?acquisizione da parte dei Musei di Palermo e Siena. Trova spazio anche l?odierna collezione di Niccolò Casini, erede della famiglia Casuccini, costituita da pochi, ma significativi esemplari che rimasero di proprietà della famiglia come arredi interni ed esterni della Villa Martinella dopo la vendita del primo nucleo a Palermo, e da qualche altro reperto che si andò aggiungendo nel tempo. La rassegna si chiude con la ricostruzione della ?Tomba del Colle Casuccini?, celebre ipogeo etrusco a più camere, con ciclo di pitture parietali che raffigurano scene di banchetto, giochi funebri, danze e virtuosismi ginnici, realizzato intorno al 460 a.C. per una famiglia principesca di Chiusi. La tomba scoperta nel 1833, attualmente non visibile per ragioni di tutela e conservazione, fu ricopiata con pitture ad olio in scala da Guido Gatti, pochi anni dopo la sua scoperta. Ed è proprio grazie a queste fedeli riproduzioni che il visitatore può fisicamente ?entrare? nella tomba ricostruita ed apprezzarne proporzioni volumetriche e giochi prospettici delle scene dipinte. Particolarmente idoneo per favorire l?interesse del pubblico verso tale percorso espositivo è l?allestimento, che sembra ricostruire gli ambienti ipogei ove i reperti venivano posti in origine
La mostra è articolata in due sedi, ovvero prosegue anche negli spazi espositivi del laboratorio archeologico annesso al Museo Archeologico Nazionale di Chiusi, la palazzina degli inizi del Novecento appositamente recuperata a spazio espositivo. In questa sede una sezione importante è dedicata alla scultura chiusina di età arcaica, prodotta dalle botteghe che lavoravano nella stessa Chiusi tra il tardo VII e la fine del VI secolo a.C..
Della grande produzione dell?epoca è esempio straordinario il cosiddetto Plutone, appartenente alla serie delle statue-cinerario di tradizione chiusina ascrivibili al VI secolo a.C.. Si tratta di un pezzo eccezionale sia per iconografia che dal punto di vista stilistico. La statua rappresenta una figura maschile seduta su un trono dalla larga spalliera ricurva. E il busto, cavo, doveva essere progettato per contenere le ceneri del defunto.
Le opere delle collezioni di Pietro ed Emilio Bonci Casuccini esposte, rappresentano uno spaccato significativo dell?attività delle tante botteghe poste al servizio della committenza locale di rango elevato, che ne utilizzava i prodotti per adornare le lussuose tombe di famiglia, per impreziosire altari e templi e per accompagnare rituali funerari che prevedevano l?impiego di lussuose suppellettili.
La fattiva collaborazione della Regione Sicilia e del museo archeologico regionale ?Antonio Salinas?, non si esaurisce con la mostra Bonci Casuccini, ma comprende anche un altro importante evento collaterale, ovvero una seconda mostra dal titolo ?Pulcherrima res?, per far conoscere al pubblico preziosi reperti in parte conservati nel Medagliere del Museo palermitano: ornamenti in bronzo, vetro e pietre preziose. Si tratta di un percorso cronologico, attraverso una sequenza di circa cinquecento reperti, dall?età preistorica fino ad età tardo-antica.

?Etruschi. La collezione Bonci Casuccini? resterà aperta fino al 4 novembre 2007. Tutti i giorni compreso i festivi a Siena presso il Complesso mussale di Santa Maria della Scala dalle 10:30 alle 19:30; a Chiusi presso gli spazi espositivi del laboratorio archeologico tutti i giorni compreso i festivi dalle 9:00 alle 20:00. Costo del biglietto a Siena 6.00 Euro, a Chiusi 3 Euro. I possessori di quest?ultimo biglietto hanno diritto all?accesso al Sanata Maria della Scala al prezzo speciale di 2 Euro.