Purtroppo la domanda è retorica e per uno studente può apparire anche fastidiosa, ma la verità la sappiamo tutti?le elezioni studentesche che ogni anno si ripetono negli atenei d?Italia si trascinano lente e tristi verso risultati elettorali che non interessano che ai candidati e ai loro pochissimi sostenitori.
Dai collettivi di tutte le facoltà dell?università ?La Sapienza? il coro è unanime: ? La critica alla rappresentanza non è uno slogan?è un dato oggettivo? e a tal proposito citiamo solo uno degli ultimi accadimenti.
Qualche mese fa una sottocommissione del C.d.a studentesco ha proposto una carta dei diritti degli studenti d?ateneo che poi non è andata al voto ma è stata approvata dal Cda stesso, così come del resto da anni si decide senza batter ciglio su tasse, studentati, finanziamenti , didattica e professioni.
Come è possibile tutto questo?
Semplice. I circa 140.000 studenti della prima università di Roma sono rappresentati da ben 5 e dico 5 persone?che in questi anni hanno deciso il tre+due, gli importi delle tasse e così via per i restanti 139.995.
A voler essere precisi questi 5 ?poveri cristi? non decidono niente, perché nei consigli il loro voto unanime non avrebbe comunque potere contro le varie lobbies dei docenti e del personale generale che a livello esecutivo non fanno altro che sedersi e deliberare per tutti, quasi l?università fosse dei professori e dei ricercatori mentre gli studenti sono solo di passaggio.
I 5 ?poveri cristi?, una volta eletti, godono di un rimborso spese che viene detto ?soddisfacente? (ma in verità non ne è dato conoscere la cifra precisa).
Un?altra domanda che ci viene spontanea è come si arriva ad essere 1 dei 5?
Beh anche questo non ci è dato saperlo, ma dai manifesti elettorali, soprattutto gli ultimi, emergono familiari segni partitici: tra questi ho riconosciuto quelli di Alleanza Nazionale, Udc, Udeur, Margherita e altri che, anche se leggermente modificati, richiamavano alla Fiamma Tricolore. Ne segnalo uno divertentissimo che raffigurava uno studente con l?elmetto della seconda guerra mondiale stilizzato?sembrava Mussolini studente?
La solfa è quella dei finanziamenti da parte dei partiti di rango nazionale anche perché altrimenti non si spiegherebbero come potrebbero farcela un gruppo di studenti a tappezzare un intera facoltà di manifesti a colori (che è risaputo costano molto) e a regalare laccetti per cellulari ed altre cianfrusaglie varie.
A questo proposito il collettivo studentesco della facoltà di scienze politiche dalla Sapienza ha deciso per quest?anno di non fare campagna elettorale e di non sostenere alcun candidato aspirando ad un diverso approccio alla rappresentanza; molti ragazzi infatti si sono impegnati a redigere una carta degli studenti che rispondesse alle reali esigenze degli studenti, quindi avrebbe parlato di appelli e di esami. Il progetto tuttavia è naufragato per una reale impossibilità di radunare un numero di ascoltatori sufficiente a far partire quantomeno il passaparola, visto che le riunioni sono state disertate e la didattica non è mai stata interrotta per le assemblee.
?Partecipare è importante, ed è l?unico mezzo che ci rimane per poter aprire bocca sulla nostra carriera universitaria? tuona un rappresentante degli studenti; per la cronaca gli exit pool davano una vittoria schiacciante alle tre liste di ?destra? almeno a scienze politiche..il risultato finale però è stato confermato solo a metà poiché la lista Udu (studenti democratici di sinistra) è riuscito a portare il suo ?povero cristo? nei magnifici 5.
La rappresentenza studentesca è valida o soffre di sterilità?