Finalmente qualcosa di concreto! Questo avranno pensato i cittadini del quartiere Trionfale dopo il sopralluogo effettuato domenica 20 maggio dal Presidente della Commissione Sicurezza del XIX municipio Nico Simoniello e da un gruppo di vigili urbani del comando locale al fontanile di Papa Pio IX posto nel tratto della vecchia via Trionfale che va da Largo Cervinia a Piazza Monte Gaudio nel Borgo Sant?Onofrio.
?Qualcosa di concreto? perché la questione relativa a questo monumento si perde ormai nel tempo. Un degrado che ormai lo tiene in ostaggio, da quando negli anni ottanta la Via Trionfale – che fino ad allora gli passava accanto – venne sopraelevata e allargata per sopperire alle mutate esigenze di traffico.
Pochi sanno che questo monumento ha una storia che risale proprio al tempo di Pio IX il quale nel 1866 dette l?avvio alla costruzione dell?attuale struttura per convogliare e potabilizzare l?acqua dell?Acquedotto Paolo per gli abitanti della zona. Un secolo dopo, per tutti gli anni ?60 e ?70 intorno alla vasca interna si riunivano le donne del quartiere per lavare i loro vestiti e anche per scambiarsi quattro chiacchiere sugli ultimi avvenimenti del quartiere.
Al giorno d?oggi la situazione del prezioso monumento è del tutto diversa: la struttura è coperta quasi interamente da rovi e da erbacce, le tegole del tetto mostrano i segni del tempo e stanno pian piano crollando tutte ma quello che è ulteriormente imbarazzante in tutta questa storia è che l?interno della struttura sia stato occupato in passato da cittadini extracomunitari senzatetto che da allora vivono dentro la stessa indisturbati.
Per tutelare questo ?bene? sono circa 5-6 anni che autorevoli architetti hanno stilato progetti ma fino ad oggi niente o quasi è stato fatto. Il progetto più autorevole e concreto rimane quello di ?Roma Natura? che ha compreso il fontanone nel più ampio progetto di recupero di tutta l?area del parco del pineto sottostante Via Fornelli e Via Morandi chiamata parco di Sant?Onofrio. Per questo progetto si batte da anni l?associazione di quartiere che sta cercando da tempo di fare un ?pressing? deciso su comune e municipio per ottenere i sospirati finanziamenti, l?acquisizione del terreno e la sistemazione a verde pubblico di tutta l?area.
In attesa di poter finalmente vedere approvati questi progetti di recupero che restituirebbero al quartiere un monumento di indubbio valore storico, durante il recente sopralluogo il Dottor Simoniello ha chiesto la messa in opera di un cancello provvisorio per preservare il manufatto e il definitivo allontanamento degli inquilini abusivi dalla struttura. Non è molto, ma è certamente un piccolo passo avanti che gli abitanti sembrano gradire, anche in funzione di una maggiore attenzione e sicurezza complessiva della zona.
Finalmente una luce in fondo al tunnel