Durante la discussione sul ?Patto per Roma sicura?, intervenendo in aula Giulio Cesare, l?assessore Jaen-Léonard Touadi ha più volte sottolineato come i temi della sicurezza e della legalità siano destinati ad assumere progressiva centralità nelle scelte amministrative e politiche, tanto a livello cittadino che nazionale. Una convinzione basata sull?evidenza delle profonde trasformazioni che stanno attraversando la società romana e più in generale italiana, dove i flussi migratori, il decisivo ampliamento delle cosiddette fasce deboli della popolazione, ma anche l?indebolimento delle reti di socialità tradizionale, chiedono da parte dell?amministratore una gestione lungimirante di fenomeni nuovi e in continua evoluzione. Ma anche una visione, quella dell?assessore capitolino alla sicurezza, che denota la lucidità del politico, consapevole che il documento sottoscritto il 18 giugno scorso tra il sindaco Veltroni e il prefetto Achille Serra, costituisce anche e soprattutto un atto di indirizzo chiaro, forte al punto da indurre le forze politiche cittadine a riconsiderare istanze e posizioni reciproche.
Quattro i punti focali individuati dal patto come assolute priorità in termini di sicurezza urbana: lotta all?abusivismo commerciale e per il decoro urbano; contrasto della prostituzione e degli insediamenti spontanei delle popolazioni senza territorio o, più spesso, senza una casa. Uno sforzo in termini di risorse economiche ed umane – ha sottolineato l?assessore ? che vedrà direttamente coinvolti tutti i livelli istituzionali, in un?ottica di coordinamento e di armonizzazione dell?intervento territoriale. Non a caso, al fondo speciale per la sicurezza, gestito direttamente dalla prefettura di Roma, parteciperanno sia la Regione Lazio, con uno stanziamento di 11 milioni di euro in tre anni; la Provincia (che dovrebbe stanziare tra i 15 e i 20 milioni di euro) e il Comune di Roma, con un contributo pari a 4 milioni di euro.
Con questo documento il tema della sicurezza e della legalità, tipici del discorso politico di destra, entrano a pieno titolo nel discorso e soprattutto negli obiettivi di un?amministrazione di centro sinistra, con almeno due conseguenze tangibili.
La prima, interna alla stessa maggioranza, riguarda un certo spiazzamento, si potrebbe dire quasi un imbarazzo, riscontrabile tra gli scranni posti più a sinistra dell?aula Giulio Cesare. Da qui, timide critiche sono infatti state mosse al sindaco sia in relazione all?autonomia con cui ha gestito la vicenda sicurezza, sia riguardo alla parzialità dei fenomeni su cui il documento si propone di intervenire, lasciando trapelare il timore di un?eccessiva militarizzazione della città. Nient?altro: nessuna opposizione frontale, nessuno strappo. Dinanzi alla concreta possibilità di vedere affiancare la propria critica a quella di una parte della destra, la sinistra capitolina ha dovuto cedere alla prova di forza a cui l?ha di fatto sottoposta l?esecutivo. Un bilancio tutto sommato positivo dunque, che, nonostante tutto, ha visto un ricompattamento della maggioranza attorno ad un tema politico difficile.
La seconda conseguenza si è andata invece configurando a destra, dove la Casa della Libertà si è vista per così dire depauperata di uno dei suoi argomenti caratteristici, capace più di altri di catalizzare il consenso dei cittadini. In quanto a strumenti, obiettivi e determinazione nella lotta all?illegalità, il patto per la sicurezza di Roma non ha niente da invidiare all?analogo documento firmato dal sindaco di Milano. Ma per la destra romana, opporsi a questo pacchetto di misure è stato un fatto doppiamente inevitabile: in ballo c?era non solo l?esercizio del proprio ruolo di opposizione, ma anche la necessità di mantenere il monopolio ideologico su un tema cruciale e distintivo della propria fisionomia politica. Il capogruppo Udc Dino Gasperini ha promesso la promozione di referendum territoriali, non appena venga resa nota l?esatta collocazione dei quattro campi della solidarietà. L?onorevole Giovanni Alemanno ha invece annunciato che Alleanza Nazionale si incaricherà di esprimere direttamente al ministro Amato la necessità di un decreto legge che modifichi le norme sui senza fissa dimora, nonché l?esigenza di nominare un commissario straordinario in materia di sicurezza.