Roma è circondata da paesini, borghi, piccole frazioni che sembrano fuori dal tempo e dal cambiamento socio-culturale che si sviluppa sempre più velocemente. Passeggiando in questi luoghi vengo catturata dalla loro bellezza, dai tratti caratteristici di una vita passata e per molti aspetti ancora viva, vengo rapita dalle donne sulle porte delle abitazioni che lavorano a maglia, puliscono l?insalata, i legumi, trattano la lana, dai bambini che giocano per strada.
Osservo le donne, rapita, mentre i loro occhi penetrano nella mia anima; sono belle! Portano con eleganza contadina la loro età, i segni della vita che passa, i dolori e le gioie vissute e sento salire la nostalgia e la malinconia per una vita e per le tradizioni che rischiano di scomparire se nessuno ha il desiderio ed il coraggio di tramandarle ai posteri.
Mi stupisco nello scoprirmi in preda alle emozioni quando attraverso vicoli che sembra possano parlare alla mia anima, trasmettere a me la loro storia e così la mia mente vola verso il mondo della creatività e mi chiedo perchè non fare qualcosa per stimolare la vita, la storia, le pulsazioni vitali di questi posti…e mi viene in mente che attraverso l?arte, l?artigianato si potrebbe trovare un canale di nuova vita. Sarebbe bello organizzare dei festival estivi di ?arti e tradizioni? in cui coinvolgere i giovani, le associazioni locali nella possibilità di creare un contesto accogliente per fra confluire li persone provenienti dalla città.
Sarebbe importante creare dei contesti di confronto tra città e piccolo borgo, le bellezze e le differenze tra i piccoli e grandi centri.
Oggi più di ieri dovremmo ricordare la storia del topo di città e di campagna che ci raccontavano da bambini.
A volte ho l?impressione che siamo tutti più propensi a riconoscere le ricchezza e le bellezze di territori lontani, ma mai guardiamo le realtà a noi circostanti.
Le organizzazioni e le associazioni locali dovrebbero impegnarsi nel rivalutare il loro territorio, il loro piccolo regno, riportandolo, un po? indietro nel tempo, alle vecchie corti dove le feste erano un momento vero e proprio di scambio artistico e di vita.
È necessario dare di nuovo alla provincia di Roma il proprio valore turistico, artistico ed ambientale e in parallelo restituire agli abitanti il senso e l?orgoglio di vivere in un dato ambiente e non la nostalgia e il rammarico di non essere in città. Creiamo nei giovani le condizioni per non abbandonare i paesi e confluire in città. Creiamo con e per loro degli interessi, delle possibilità lavorative e di ricerca che possano consentire loro di restare nel luogo natio, senza necessariamente attendere la maggiore età per andarsene e contribuire a trasformare delle bellezza in villaggi deserti.