Uno strano convegno. che sa di corrente.
Mi ritrovo tra i promotori di un convegno (Democratici e cristiani in politica, Roma 12 luglio 2007) sul cui scopo e significato nutro perplessità. Il mio nome compare accanto ad un folto gruppo di persone in parte note e in parte, come me, ignare di essere tra i promotori del convegno stesso. Ma non intendo fare polemica su questo. A volte capita, è un peccato veniale dei (veri) organizzatori.
D’altronde tra comitato di presidenza, comitato promotore e comitato organizzatore vi ritrovo elencata tutta la nomenclatura popolare del Lazio.
Non a caso il patrocinio al Convegno viene proprio da “Italia domani” e dall’Associazione dei Popolari del Lazio.
Quel che non mi quadra, e motivo quindi la mia perplessità iniziale, è che questo convegno ha tutto il sapore di una sorta di atto costitutivo di una corrente cristiano-democratica in seno al futuro Partito Democratico. E a sancirne il senso e a nobilitarne i natali da un lato si chiama a testimone un uomo come Andrea Riccardi, con tutto il suo corredo di impegno civile, e dall’altro si cita Aldo Moro, che ben trenta anni fa vedeva nella Democrazia Cristiana l’unico possibile spazio politico di aggregazione ed unità dell’idealità cattolica: “Abbiamo la nostra idealità e la nostra unità: non disperdiamole”.
Se l’obiettivo del convegno è, dunque, lanciare la corrente democristiana all’interno del futuro PD ritengo questo un obiettivo legittimo, anche se da me non condiviso.
Oggi il Partito Democratico dovrebbe nascere come fusione delle singole anime che lo compongono e risolversi quindi in un corpus unitario che le trascenda e, allo stesso tempo, ne sia sintesi e integrazione quanto più omogenea. Nessun misconoscimento delle proprie radici e delle proprie idealità, ma perimetrarle prima ancora che entrino nel patrimonio comune del nuovo PD, mi pare una forzatura che ancora a vecchie dinamiche il partito nascente.
Però forse i miei sono sospetti infondati, forse esagero. Conosco bene il Ministro Fioroni e l’Assessore D’Ubaldo. Sono due convinti sostenitori del PD e soprattutto due persone avvedute e prudenti. Probabilmente non ho ben capito lo spirito e le finalità di questo convegno. Non mi resta che ascoltare e, speriamo, ricredermi.
Amedeo Piva