Dove hanno miseramente fallito le politiche sulla casa degli innumerevoli governi di destra di sinistra e di centro che ci hanno governato negli ultimi settanta anni, compreso quest?ultimo, e dopo anni di lotte amare ed inconcludenti da parte delle associazioni in difesa del diritto alla casa, ci ha dovuto mettere una toppa la Cassazione. Con una sentenza, che sicuramente lascerà il segno e farà discutere ancora per molto, la Corte Suprema ha stabilito in ultimo appello che non è punibile la persona che, in reali condizioni di indigenza, occupi un?abitazione popolare, purché ovviamente se ne accertino le effettive condizioni.
La sentenza, che non è poi così astrusa e rivoluzionaria, non si rifà certamente a modelli socialisti demodé, diciamo pure superati. Da un punto di vista puramente costituzionale non è altro che l?aver altamente sancito un diritto fondamentale del cittadino, e questo perché purtroppo in Italia le istituzioni fanno ancora molta fatica ad esplicitarlo palesemente quando questi ha a che fare con la ridistribuzione dei beni, e cioè che: il diritto costituzionale della persona è di gran lunga superiore al diritto di proprietà privata.
La Cassazione ha lanciato un forte richiamo a tutte le istituzioni: parlamento, enti locali, governo, partiti politici, ecc.; annunciando che è giunta l?ora di metter mano al problema della casa concretamente, invitando tutti ad acquisire nel proprio dna giuridico quel doveroso senso del bene comune che è così difficile da far intendere a chi ha troppo per dividere con chi non ha nulla. La casa, e in condizioni di affitto agevolato per chi giustamente gli spetta, è un diritto fondamentale di ogni cittadino da esigere ad ogni costo in una società democratica e moderna.
Che questa sentenza sia finalmente il seme di una nuova età politica e sociale, ormai imminente nel divenire, che illumini le menti e i cuori di tutti: dai governanti ai palazzinari, dai più umili possessori di qualche casa di troppo agli ?occupanti legali? ma ?abusivi di diritto? di appartamenti del comune e di enti vari.
Nel frattempo l?incitazione della Cassazione è di quelle pesanti, formalmente di rottura: AVANTI POPOLO!
Avanti popolo di oppressi e di sfruttati, di nullatenenti e disperati, di bisognosi e poveracci. Guardatevi intorno e fatevi sotto. Prendetevi il dovuto. Abbandonate i tuguri dove vivete da anni ed occupate senza timore il vostro appartamento popolare, la vostra casa, il vostro nido d?amore dove far crescere decorosamente i vostri figli, dove coltivare i vostri più intimi sogni, dove vivere dignitosamente la vostra vita.
Se sei povero, occupare una casa non è un reato penale