Aurelia Pop, romena di nascita e cittadina italiana dall?aprile di quest?anno, è candidata nella lista ?I democratici per Enrico Letta? all?Assemblea Costituente del Partito Democratico della Regione Lazio nel collegio Roma 3. In Romania è maestra d?asilo, qui a Roma è mediatrice culturale-linguistica e responsabile della segreteria dell?Università romena ?Spiru Haret?. È stata promotrice del primo premio letterario del Comune di Roma ?Io e Roma? dedicato alle comunità straniere ed è presidente della associazione onlus Lumea Copiilor che si occupa di aiutare i bambini bisognosi del suo paese.
Lei è cittadina Romena di nascita ma italiana d?adozione, dove batte il suo cuore?
Il mio cuore è spezzato in due. Una metà è immerso nei luoghi e nei profumi del mio paese, l?altra metà batte per questa città meravigliosa dove vivo da anni.
Veltroni sostiene che ci sono troppi romeni a Roma, lei che ne pensa?
Si, effettivamente siamo tanti, ma il vero problema non è la quantità ma la qualità dei romeni che vengono a vivere a Roma. Il fatto che non ci siano restrizioni di legge ad impedirne e regolarizzarne un afflusso cosi elevato, e che poi nel contempo non esista in Italia, come in altri paesi, un sistema di selezione per skills della forza lavoro straniera, di fatto non pone limiti a questa invasione. E poi, come nel cuore di Roma vi è una sorta di predilezione per l?Africa, per noi romeni vi è sempre stato un forte orientamento verso Roma. Io mi chiamo Aurelia come mia madre, mio padre e mio fratello si chiamano Traian, i miei amici si chiamano Costantin, Claudia, Adrian, Remus, Marius, ecc.. Qui a Roma c?è la Colonna Traiana, la nostra storia.
Che cosa pensa dei Romeni che commettono dei reati così cruenti?
Penso che sono senza Dio, ma non solo i romeni, lo sono anche tutti quelli come loro che fanno di questi gesti così assurdi. E poi, come dicevo prima, è un problema di organizzazione. Da quando sono a Roma, e ci sto da 8 anni, non ho mai visto passare un poliziotto di quartiere sotto casa mia. Questo che significa? In ogni palazzo della Romania, nell?atrio di ingresso, vi è segnalato il poliziotto responsabile a cui rivolgersi in caso di emergenza con tanto di nome e di cellulare ben esposti. Da noi la gente ha rispetto delle forze dell?ordine, qui invece approfittano tutti di questa esagerata libertà, e ci facciamo tutti una brutta figura.
Discorso a parte meritano i Rom, ovviamente di origine romena, qual è la sua soluzione?
È un problema culturale. Lo zingaro è nomade e non ragiona come uno stanziale. Per noi un cartello stradale indica una direzione, un divieto, un parcheggio, per loro un cartello stradale è un pezzo di lamiera piatta utile da vendere o per riparare il tetto della loro baracca. In città vi sono molti mediatori culturali-linguistici, me compresa, esperti proprio in questo settore, ma purtroppo non veniamo utilizzati.
Come donna cosa prova nel vedere centinaia di donne e bambine romene prostituirsi nelle strade di Roma?
Provo una grande vergogna per le donne ed un forte senso di schifo per tutti quegli uomini che vanno con loro. Perché dove non c’e richiesta non c?è neanche mercato, e qui a Roma invece c’e tanto mercato. Mi meraviglio dei politici e della Chiesa e di questo loro falso buonismo, dimostrano di non averci capito niente. Altro che telecamere. Io abito vicino la Salaria e vedo tutti i giorni i movimenti di queste ragazze, i loro protettori che aspettano nelle macchine e che le portano con i pulmini a lavorare. Ma è possibile che nessuno fa niente? Qui tutto è lecito. E chi protegge queste bambine dai mostri? Papponi e clienti sono uguali. Non è una società cristiana quella che permette tutto questo. C?è veramente da farsi un esame di coscienza.
Perché ha deciso di candidarsi nel Partito Democratico e nelle liste per Enrico Letta?
Ho un detto che mi piace tantissimo: “quando soffia il vento della banalità a rimanere in piedi diventa un?arte”. E soffia dappertutto questo vento di banalità che ci porta nelle orecchie l?incapacità dei politici di ascoltare la gente, la TV spazzatura, le famiglie strozzate dai debiti. È proprio adesso che ci vuole un nuovo partito fatto di uomini nuovi con idee nuove, basato sulla gente, disposto ad aiutarci a rialzarci in piedi, a spolveraci di dosso il vecchio modo di fare politica. Enrico Letta, Amedeo Piva e gli amici di Praxis sono tutto questo. Un partito che serva come dice Amedeo Piva ?per darci da fare…?, un fare del vivere bene per tutti.
Un suo sogno per Roma?
Spesso mi lascio portare nei pensieri e mi immagino che Roma sia la città più pulita del mondo, la città nella quale chi vive qui o chi viene solo in vacanza abbiano la sensazioni di stare in un giardino d?arte meraviglioso abitato da gente perbene, che vive nel pieno rispetto di quello che Roma rappresenta per tutti, per l?Italia e per la storia dell?umanità.