Vivere i cinque anni universitari, magari da fuorisede oggi è più facile grazie al pornoweb; è questa infatti la nuova tendenza tra gli universitari, è comodo, veloce e remunerativo; meglio che lavorare come sguattero in una pizzeria da quattro soldi.
1 annuncio su 4 inserito sul web proviene da studenti universitari. Inserendo un annuncio, in appena 60 minuti si ricevono 7 proposte indecenti. Dopo 24 ore le proposte diventano 41.
È ancora più incredibile se osserviamo i guadagni che giovani universitari gigolò riescono a fare?si tratta di cifre altissime per uno studente di sociologia, economia e così via, per un incontro ?face to face? si guadagnano dalle 150 alle 200 euro mentre un ?camboy? ossia un ragazzo che si spoglia davanti la webcam dopo aver finito di studiare può racimolare in 2 ore 100 euro senza mostrare il volto e senza contatto fisico?in 30 giorni sono 2000 euro e si basa su una clientela che va dai 40 anni in su con una grande disponibilità economica.
Guadagni importanti dunque, lontani da quelli che uno studente può ottenere altrimenti, una ricerca Udu (unione degli studenti) ha stabilito in 500 euro la retribuzione media di uno studente che lavora secondo i classici lavori di cameriere o call center. È proprio il confronto tra guadagni la causa prima che spinge studenti e studentesse a lavorare in questo modo ben poco edificante; ?Mr. Goccio? è un Cam boy che al mensile Studenti.it afferma : ?Sin da quando mi sono iscritto all?università, sapevo che avrei dovuto lavorare? ?Ho fatto il cameriere, il Pr, tutti lavori dove guadagnavo meno rispetto ad ora? continua impunito e soddisfatto. ?Ho molti amici che fanno i camerieri oppure fanno volantinaggio e sottraggono un sacco di tempo allo studio. Io invece vado a lezione e studio tutto il giorno, poi la sera guadagno quanto loro guadagnano in una settimana?.
Spontaneo adesso è riflettere non tanto sul fenomeno del porno tra i giovani (scopriremmo l?acqua calda) ma sulla sfiducia che i giovani hanno, recondita e concreta, verso lo studio e il lavoro che in Italia è precario insicuro e insoddisfacente. L?università italiana costringe uno studente a pagare dai 700 ai 1000 euro al mese!!! È dunque giustificabile una scelta rischiosa ma conveniente, e cadere in queste tentazioni è direttamente proporzionale alla pressione dei prezzi e alla latitanza di politiche moderne che tutelino il diritto allo studio?questo si ripercuote sull?ingresso nel lavoro e sulle abitudini di studenti che un giorno saranno professionisti, medici, avvocati, amministratori pubblici con strani grilli per la testa? secondo il principio del ?se l?ho fatto io da giovane perché non dovrei usufruirne ora che mi trovo dalla parte di chi guarda??
Soldi troppo facili con la scusa dello studio troppo caro