Geert Wilders alla fine lo ha fatto.
Tutta l?Olanda, ma soprattutto l?Olanda politica, ha sperato fino alla fine che tutto si smontasse come in un bluff.
Invece da giovedì sera Fitna, il suo film provocatorio sull?Islam, è divenuto di dominio pubblico. Tutti hanno potuto vederlo su internet e l?interesse non è mancato, tanto che i server che lo ospitavano sono andati in tilt dalle troppe richieste.
Ma chi è Geert Wilders? E come si è potuto imporre all?attenzione dei media? Ma soprattutto come ha potuto far diventare la presenza degli immigrati islamici il più importante, se non l?unico, argomento del dibattito politico olandese?
Geert Wilders è un deputato olandese che nel 2004 è uscito fuori dal Partito del Popolo per la Libertà e la Democrazia, in seguito alla sua disponibilità all?entrata della Turchia in Europa, fondando un nuovo partito, il Partito per la Libertà (PVV).
Famoso per la sua capacità d?imporsi all?attenzione dei media, per la sua indubbia capacità retorica e per la sua prontezza di battuta, Geert Wilders non è il primo politico olandese che focalizza la sua azione politica sul problema dell?integrazione islamica. Prima di lui Pim Fortuyn e Ayaan Hirsi Ali hanno posto all?attenzione della politica olandese, con toni molto polemici, l?incompatibilità tra Islam e democrazia. In entrambi i casi la loro storia politica ha avuto un risvolto drammatico, in entrambi i casi un omicidio ha scosso la tranquillità di una società non abituata a certi fatti di sangue. Non ancora ripresasi dallo shock di questi omicidi, l?Olanda si ritrova ora nuovamente impaurita ed impreparata ad affrontare quello che potrebbe diventare un nuovo momento di tensione tra musulmani e cittadini olandesi, anche su scala globale.
Sono ormai una quindicina d?anni che in Olanda il discorso predominante sugli immigrati ha subito un vigoroso cambio di registro. Da prima dell?Undici Settembre, con la militanza politica di Pim Fortuyn, ed in seguito con il film Submission, scritto da Ayaan Hirsi Ali, il tradizionale discorso politicamente corretto è stato abbandonato per quello che qui chiamano un Nuovo Realismo. Il linguaggio politico ha scelto di diventare ?franco e sincero?, non evitando di usare toni a volte anche troppo eccessivi. Nei primi anni ?90, con l?attività del leader del Partito del Popolo per la Libertà e la Democrazia, Frits Bolkenstein, il taboo del politicamente corretto è stato rotto. La tradizionale paura olandese di apparire razzisti ha lasciato il posto a discorsi che i politici olandesi hanno considerato più vicini ai sentimenti del popolo olandese, iniziando dalla divisione in immigrati buoni ed immigrati cattivi. In questa divisione è stato normale identificare i secondi con gli immigrati musulmani, portatori di culture e valori decisamente diversi da quelli presenti nella società che li ha accolti.
Ma scordatevi Mario Borghezio. Qui nessun politico olandese si sognerebbe di attaccare i musulmani usando l?argomento della difesa della tradizionale società olandese. O meglio i valori tradizionali che si intendono difendere sono i ?tradizionali? valori liberali dell?Olanda contemporanea. Nessuno si sognerebbe di attaccare i musulmani e contemporaneamente i matrimoni omosessuali, come costantemente fa Borghezio. Anzi proprio l?atteggiamento verso gli omosessuali è la cartina tornasole di un diversissimo atteggiamento islamofobico.
Pim Fortuyn era un omosessuale dichiarato e Ayaan Hirsi Ali ha scelto di abbandonare l?Islam in risposta ad alcuni atteggiamenti omofobici della comunità islamica. Geert Wilders da parte sua, non ha mai voluto difendere solamente le radici cristiane della società olandese, ed anche lui è portatore di un etica molto liberale. La rappresentazione dell?Islam come una religione arcaica ed incompatibile con la società liberale contemporanea ha spinto molti olandesi a sostenere le sue posizioni.
Quindi molte differenze tra Italia ed Olanda come molte differenze sono presenti tra tutti i paesi nei quali troviamo problemi di integrazione degli immigrati musulmani. L?Italia è differente dall?Olanda, che è differente dalla Germania, che è differente dalla Francia.
Queste differenze dovrebbero far pensare che forse le società europee dovrebbero guardare non in una sola direzione, verso gli immigrati musulmani, ma incominciare a guardare in entrambe le direzioni facendo anche una riflessione su se stesse, e analizzare quelle che spesso sono tensioni dovute a propri problemi di politica interna.
In questa situazione i partiti democratici e progressisti faticano a tenere il passo con i partiti conservatori. Nelle loro file faticano a trovare spazio esponenti del mondo musulmano, mentre i partiti conservatori si vantano di potere ospitare nelle loro liste esponenti islamici. Come mai questa apparente contraddizione? La destra olandese ha scelto chiaramente di utilizzare il discorso anti-islamico e con tranquillità accoglie musulmani laici. Ayaan Hirsi Ali è una di questi, ed ormai si professa un?atea di cultura islamica come se la sua storia dimostrasse l?incompatibilità tra l?Islam e democrazia.
La sinistra olandese, stretta tra laicità, ruolo pubblico della religione e la libertà di espressione, non ha ancora individuato quale strada seguire. Geert Wilders se ne è accorto e infatti il Partito Social Democratico Olandese ha impiegato un po? di tempo a condannare il film, in nome della libertà di espressione. Il partito Cristian-Democratico al momento al governo non ha ancora deciso quale strada seguire e come comportarsi con Wilders che comunque rimane un deputato olandese costretto a vivere sotto scorta a causa delle minacce di morte che riceve continuamente. Sicuramente Wilders è riuscito a chiudere in un vicolo cieco e a mettere sotto scacco l?intero parlamento olandese.
In Italia il dibattito è ancora lontano dai toni che ha assunto in Olanda e vedere ciò che succede all?estero è utile per analizzare similitudini e differenze. Ma la Storia non da lezioni, la Storia accade e non è un destino ineluttabile. Guardare ciò che accade nel giardino del nostro vicino, può aiutarci a rendere il futuro non qualcosa che deve accadere ma qualcosa che vogliamo far accadere.