In diversi articoli ho fatto riferimento alla Carta Romana del 1849; è, pertanto, mio intento trattarla qui sommariamente nella speranza di far appassionare, o semplicemente incuriosire, il lettore.
Nel giorno in cui il presidente dell?Assemblea annunciò che la Costituzione era fatta, i deputati che l?ebbero elaborata si alzarono al grido ?Viva la Repubblica?!
Essi sentirono infatti di aver compiuto un gran dovere anche se dubitavano dell?avvenire.
Il Rusconi dichiarò che ?tale Costituzione in ogni paragrafo traspira un sincero amor di popolo. La costituzione della Repubblica Romana è una delle meno difettose costituzioni uscite da un corpo deliberante, la repubblica vi traspira ad ogni articolo, è semplice come la verità, non v?è parte di essa che mostri un pensiero occulto? Tutti gli articoli si collegano come gli anelli di una stessa catena? Vigendo la Costituzione Romana, ogni usurpazione si fa impossibile. E? la costituzione repubblicana, non elaborata ma sincera, non complicata ma leale, di un popolo che per la Repubblica allora combatteva e moriva, e che con essa voleva lasciare un documento al mondo dei principii pei quali avea dato volenteroso la vita?.
Va ricordato che la Costituzione romana fu l?unica in Italia, insieme alla Costituzione siciliana del 10 luglio 1848, ad non esser affetta ?dal vizio d?origine della mera concessione sovrana?, cioè ad esser progettata e votata da un?Assemblea eletta a suffragio universale (in Sicilia a suffragio ristretto). Ma, mentre l?Assemblea siciliana si rifaceva, pur portando innovazioni, alla Costituzione del 1812, i membri dell?Assemblea romana dovettero redigere un testo totalmente nuovo, essendo impossibile, per le ovvie ragioni, seguire lo Statuto di Pio IX. La Carta Romana, quindi, si ispirò a quei valori democratici sorti dalla rivoluzione francese in poi; si fondava su principi repubblicani, laici e democratici. Il suo testo era conciso e poneva le basi per uno sviluppo sociale e democratico; e i valori in essa contenuti saranno determinanti per l?Unità d?Italia.

Il Candeloro, con parole entusiastiche, descriveva il testo romano: ?La Costituzione del ?49, soprattutto per i ?Principi Fondamentali? e per gli articoli sui ?diritti e i doveri? è la più avanzata di tutte le costituzioni italiane del Risorgimento?.
Già nella presentazione del primo progetto da parte di Agostini, era chiaro l?intento di approvare una ?Costituzione che fosse l?espressione delle condizioni morali, economiche e politiche del popolo degli Stati pontifici, liberatosi dalla sovranità temporale della chiesa?.
Il testo romano, in parte, si ispirava alla Costituzione francese del 1848, anche se essa in quel periodo non godeva di gran credito; infatti l?Agostini, nel presentare il suo testo, osservò: ?La Costituzione francese non lusingava già troppo la nostra attenzione, perché la Costituzione di una nuova Repubblica, la quale lascia aperta al Potere esecutivo la via di abbandonare la causa dei popoli generosi che si sollevano a libertà, non è certo una Costituzione per noi, per noi che onoriamo ogni diritto di nazionalità, e vogliamo proclamato il principio della fratellanza dei popoli?.
La Costituzione della Repubblica Romana era una costituzione rigida, in quanto non poteva esser modificata dal legislatore ordinario, ma solo da soggetti dotati di competenza speciale. Infatti gli articoli 63 e 64 stabilivano che ?qualunque riforma di costituzione può esser solo domandata nell?ultimo anno di legislatura da un terzo dei rappresentanti? e che ?l?Assemblea delibera per due volte sulla domanda con l?intervallo di due mesi?, con l?ulteriore precisazione che ?opinando l?Assemblea per la riforma alla maggioranza di due terzi, vengono convocati i comizi generali onde eleggere i rappresentanti per la Costituente, in ragione di uno ogni quindicimila abitanti?.
Nell?articolo 68, contenente una delle quattro disposizioni transitorie, veniva affermato il principio della prevalenza gerarchica della norme costituzionali rispetto ad ogni altra norma vigente nei territori della Repubblica: ?Le leggi e i regolamenti esistenti saranno in vigore in quanto non si oppongano alla Costituzione, e finché non saranno abrogati?.
La Costituzione si componeva di otto ?Principi Fondamentali? e di sessantanove articoli, divisi in otto titoli, di cui gli ultimi quattro articoli costituivano le disposizioni transitorie. Nel progetto Agostini, invece, gli otto ?Principi Fondamentali? precedevano il testo, intitolato ?Costituzione?, composto di nove titoli e di tre articoli ( 81-83 ) che formavano le disposizioni transitorie. Va detto che il progetto Agostini era più liberale rispetto a quello definitivo del Saliceti; ciò era dovuto dal diverso clima politico in cui i testi furono redatti; il secondo progetto, infatti, fu approvato con la consapevolezza che la Repubblica Romana aveva i giorni contati.
Il testo del ?49, come detto, si apriva con l?enunciazione dei ?Principi Fondamentali? che precedevano il titolo I ?dei diritti e dei doveri dei cittadini?. Tali principi erano concepiti come vere e proprie disposizioni normative caratterizzate da chiarezza e semplicità ed erano immediatamente applicabili.
La struttura della Carta Romana si rifaceva, formalmente, a quella della Costituzione francese del 1848, che iniziava con il ?Preambolo?, composto anch?esso da otto paragrafi preceduti dall?intitolazione: ?In presenza di Dio e nel nome del popolo francese, l?Assemblea nazionale proclama?.
La funzione dei ?Principi Fondamentali?, come per il ?Preambolo?, era quella di affermare i valori inviolabili su cui si basava l?intero testo costituzionale e di indicare le finalità da raggiungere.
La Costituzione del?49 era un carta fortemente garantista tale da costituire un modello concreto di Repubblica libera e democratica; infatti riconosceva al popolo il diritto sovrano, eliminando ogni privilegio di casta e rendendo tutti eguali di fronte alla legge; sopprimeva, al principio VII, il riconoscimento della religione cattolica quale religione di Stato, rispettando ogni culto e mantenendo saldo il principio dell?irrilevanza religiosa per l?esercizio dei diritti civili e politici; poneva, quindi, a fondamento della Repubblica l?eguaglianza, la libertà e la fratellanza. Per questo, successivamente, influenzerà la nostra Costituzione.