Risultati inequivocabili
Gli italiani saranno anche bizzarri, ma i risultati sono inequivocabili e, nelle democrazie serie, chi ha portato avanti le “strategie” a tutti i livelli, i cui passi abbiamo visto negli ultimi 8 mesi, così come chi ha preso sonore legnate elettorali, dovrebbe avere almeno il buon gusto di farsi da parte.
Essere riusciti a eliminare la sinistra dal parlamento e consegnare alla destra Senato e Camera insieme alle Amministrazioni locali è sicuramente un risultato “unico”.
Diceva bene uno striscione che si è visto in Tv nelle riprese del Campidoglio di ieri:
“Santo Veltroni”
C’è grande bisogno di nuovo, quello vero però !
Saluti
Sandro Segarelli
Non mi lacero le vesti
Gentili Amedeo Piva e Amici per la città, continuo a ricevere le vostre lettere e vi ringrazio di avermi inserito nelle vostre liste come Patrizia Masini (e non come Paolo Masini, consigliere comunale cui pensavate di scrivere). Spero di non deludervi dichiarando di aver votato Rutelli, e solo al ballottaggio, per carità di patria.
Di lui e di Veltroni mi sono sempre chiesta dove vivessero per non vedere le cose che vedevo io che sono peraltro una ?privilegiata?, abito in Prati e lavoro a Piazza Navona: inefficienza e inesistenza totale della polizia municipale (non tutta, salviamo le persone civili) per il rispetto delle più elementari regole del vivere in una comunità, racket delle elemosine a ondate di diverse tipologie di povera gente, sporcizia delle strade e di ogni bene pubblico e potrei andare avanti all?infinito (l?ATAC dove la mettiamo?). Sul sistema di potere instaurato e che era sotto gli occhi di tutti, e sicuramente di me comunale, posso chiedermi se fosse proprio inevitabile. Non mi lacero dunque le vesti vedendo che le elezioni sono andate così: non ho grandi speranze (le ho avute in parte quando ho letto che Alemanno avrebbe voluto nella squadra Amedeo Piva, ma era uno scherzo?) e forse ho anche dei timori. Che fare? Non so, sono solo consapevole che il vero rischio per la ?sicurezza? sono in primo luogo i romani.
Confido nella vostra capacità di fare qualcosa ma mi dispiace di non essere molto propositiva. Grazie
Patrizia Masini
Bizzarri questi politici!
Io non so dove viviate ! Ho scritto e sostengo che alla mia età …un passo indietro nel ricoprire ruoli….ma questo deve dire un passo avanti nella militanza in politica: Scriverò :Come si inventa un partito nuovo”…..
In quanto agli amministratori occorre essere fedeli allo slogan “Il mondo non va solo amministrato, va cambiato”. Ritengo importante che vi siano funzionari politici e politici di professione, ma specialmente occorre volontariato politica ….ed ovunque competenza!!! Alla regione Lazio l’incompetenza in sanità è regina !!!
Non si può mettere a capo di un giornale chi non ha mai scritto un articolo serio e non è capace di managment, non si può lasciare la scelta del personale al politico di turno, e, come diceva BERNE , non può fare educazione sessuale un vecchio prete, anche se vestito di rosso….”L’educazione sessuale è come l’educazione al buon umore .. che .non deve essere fatta da una vecchia preside…., ma chi ha riso almeno una volta….. e riso di gusto…
Quando ti imposi alla DC, tentai con Bettini e Leoni di fare una alleanza su Rutelli…..non vollero….malgrado Martinazzoli mi avesse dato carta libera…..era il 1992 !!!
Francesco è stato in ottimo sindaco e così Rutelli….ma non è possibile ripetersi nello stesso ruolo…..
Romano Forleo
A Roma è stato sconfitto il ?modello Roma?.
Se la sconfitta del 14 aprile non è completamente addebitabile a Veltroni, quella di ieri è tutta quanta veltroniana: il “modello Roma” si identifica con il personaggio e con il ceto politico a lui riferibile. Addirittura la campagna per il nuovo Parlamento è stata preparata come proiezione nazionale di quel modello, che si presenta come ingegneria politica, l’onnipotenza della politica in grado di tutto risolvere a prescindere dai problemi concreti e dal comune sentire della gente.
Se si aggiunge la follia di aver presentato come “reazionario” e strumentale il tema della sicurezza, che è invece tema essenziale e fondamentale perchè è nella “certezza” del territorio che si riconosce l’identità comunitaria, il quadro del disastro è completo.
Non è pensabile che Veltroni possa continuare a dirigere il PD con il peso di due sconfitte. Si impongono nuovi leader con una visione non effimera e immersa nei processi reali di cambiamento. Con il senno di poi l’aver escluso l’anno scorso dalle primarie personaggi come Bersani è stato un errore fatale, cui la discussione dei prossimi mesi dovrà rimediare.
L’APD romana ha svolto consapevolmente un ruolo di libero impegno, scegliendo caso per caso dove portare il proprio contributo, svincolato da cordate o appartenenze correntizie, vincolandosi solo a principi di libertà e democrazia e contro il riproporsi di vecchi e nuovi gruppi di potere. Forse l’APD romana se si ricostruisce come libero circolo di idee potrà dire qualcosa di utile.
Un saluto.
Emanuele Ceglie
Non ristagnamo nella delusione.
Purtroppo stavolta me l’aspettavo, e perlomeno ho incassato meglio il colpo. Tento una analisi:
1) il PD si propone nel segno delrinnovamento: Rutelli è stata una scelta logica nel segno della continuità al mandato interrotto di veltroni, MA NON nel segno del cambiamento. In questo momento politico avrebbero dovuto invece privilegiare l’aspetto del cambiamento, ché è quello che la popolazione – giusto o sbagliato che sia – desidera. Possibile che non ci fosse alcun altro candidato papabile (magari donna) a guidare la capitale?
2) far campagna tentando di incutere la “paura” degli alleati leghisti che “odiano” Roma e che quindi presumibilmente avrebbero tagliato i fondi alla capitale “sanguisuga”, è stato un autogol: sicuramente Alemanno non sarà così scemo da tagliarsi i fondi da solo…
3) vere o false che siano, le implicazioni del delitto della storta sono state considerate semplici strumentalizzazioni elettorali che “macchiano” di nero che sfrutta il dolore ai fini politici: ripeto, vere o false che siano. Non andavano tirate in ballo in questo momento, e non con questi mezzi.
4) ha pagato il richiamo di Berlusconi ad un voto che consenta il dialogo con il governo centrale: logico ragionamento che ha convinto gli indecisi ad optare per una soluzione presumibilmente più utile visto il quadro delineatosi.
Proposta: Assumiamo Berlusconi (magari lo cloniamo anche per il futuro…) come “spin doctor” per la sinistra… ! 😉
Ragazzi… “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”!!
Allora: facciamoci sotto e non ristagnamo nella delusione più di quanto sia necessario a comprendere la lezione.
Ciao e… GRINTA!
Letizia Ciancio
L?importanza dei candidati
È vero che gli italiani non amano contarsi tra gli sconfitti, e reagiscono alla mala sorte con soluzioni qualunquistiche, ma hanno forte il sentimento della lealtà e della coerenza.
Sì, 75 mila voti possono passare dalla sinistra alla destra, ma il nocciolo duro è a sinistra o a destra con spirito di fedeltà anche quando le scelte dei candidati non sono state talvolta gradite. Anzi, questo semmai è il vero pericolo, che si voti per sentimentalismo o idealismo e non per una analisi degli uomini e dei programmi.
Allora, quello che conta, come tu dici, sono i valori in cui crediamo, e la scelta di persone e programmi coerenti, che offrano la garanzia di voler cambiare i tanti balzelli e le tante cose storte nostrane, che queste sì che ce ne sono tante!
Luciano Montemauri
Comincia una fase costruttiva
Anch’io provo una grande amarezza e non riesco a rassegnarmi sul fatto che avevamo i numeri e siamo riusciti a perdere anche il Municipio! Ieri sera ho visto Orneli, era sconvolto mentre i berlusconiani armati di bandiere facevano i girotondi con le loro macchine sulla Piazza del Municipio a Ostia: lì ho sentito tutto il sapore della sconfitta che, come tu stesso sottolinei, è venuta da noi, da quei cinquantamila di centrosinistra che vivono su questo territorio e che hanno rinunciato ad esercitare un diritto sacrosanto per il quale i nostri nonni si sono fatti ammazzare…………
Poi, come faccio ormai da molto tempo, ho pensato ad una Parola del Vangelo illuminante per questa situazione. Mi è venuto subito in mente che “se il seme non muore non fa frutto”. Il nuovo Partito Democratico è ancora allo stato progettuale, l’ho toccato con mano in questi giorni di campagna elettorale in cui ho conosciuto molti militanti e responsabili e mi sono convinta che c’era molto da fare per costruire e sviluppare quello che al momento è solo un bel disegno. I giovani che ci hanno seguito in questi giorni hanno maturato idee e convincimenti, altri si sono avvicinati a noi e vogliono camminare insieme; comincia una fase costruttiva importante che ci porterà alle prossime elezioni europee e poi a quelle regionali rinnovati e più forti.
Buona giornata
Bianca Maria Buonanni