Premetto che non sono d’accordo sul leggere la storia con l’alfabeto di ieri: vero è che la storia è maestra di vita, ma solo perché ci aiuta a meglio interpretare il presente. La vita, quella del singolo individuo, come quello della aggregazioni sociali, è evoluzione e ogni momento storico ha una sua peculiarità che lo rende differente da quelli che li hanno preceduti. Anche le lingue evolvono continuamente, e con esse l’alfabeto. Il passato è passato e ritornarvi è sterile perché non si può cambiare. L’alfabeto di ieri è superato; ciò che conta realmente è il presente, che ci consente di operare concretamente per un futuro migliore.

Domanda 1
Venendo al dibattito politico di questi giorni su fascismo e antifascismo, caduti sul fronte partigiano e su quello repubblichino (come mai quasi nessuno si ricorda delle centinaia di migliaia di militari internati dopo l’8 settembre, che sono morti o hanno subito un lungo periodo di patimenti e disagi per non aver firmato l’adesione alla Repubblica di Salò, tra cui mio nonno che ha trascorso due anni di prigionia in Polonia?), Berlusconi erede di Salò e così via, non posso non concordare con Torella che il richiamo all’antifascismo da parte del PD è strumentale a ricompattare posizioni diverse (se non funziona più l’antiberlusconismo, chissà se..), ma nasconde una debolezza di fondo sugli obiettivi e sulle strategie per affrontare e risolvere i problemi reali del nostro paese.
Ai giovani che non vedono un avvenire perché non trovano lavoro, alle famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, delle problematiche di 60/70 anni fa, come si dice a Roma, “nun ie ne po’ fregà de meno”, perché hanno il problema impellente e vitale del mese o della settimana prossima.
Berlusconi e Salò sono lontani anni luce sia come tempi che come situazioni storiche: lasciamo il passato al passato, e concentriamoci sui problemi dell’oggi.

Domande 2-3
Il vero problema della politica di oggi è il distacco dalla società e la mancata comprensione delle esigenze della gente comune: il vero nemico è lì. Chi professa idee diverse è un avversario, mai un nemico.
E? il processo è inverso a quello di 60 anni fa: allora ci si isolava in montagna per organizzarsi e colpire il nemico; oggi la “montagna” è la società, e occorre andare tra la gente per battere il nemico dell’isolamento e dell’incomprensione.

Domanda 4
Le “armi” sono quelle di una moderna democrazia: forte motivazione interiore, concretezza e chiarezza delle proprie idee, non sempre e necessariamente antagoniste a quelle dell’avversario, competenza nel proporle e realizzarle con un dialogo a tutto campo, capacità di convincere tutti gli strati della società della bontà e della superiorità delle proprie idee e soluzioni rispetto a quelle dell’avversario, soprattutto con l’esempio e la politica del fare.
Il PD è un grande partito che aggrega milioni di individui di idee e condizioni sociali le più disparate sotto i principi unificanti dell’etica della solidarietà e del bene comune.
La “mission” è chiara.
Obiettivi e strategie scaturiscono dalle reali esigenze della società, e il partito ha uomini capaci di individuarle e realizzarle, una volta recuperata la fiducia in sé, scossa dal risultato delle ultime elezioni.
Le applicazioni sono tante quanto gli innumerevoli problemi della società.
Desidero fare alcune considerazioni su un tema che considero vitale per il futuro del paese: quello dell’istruzione.
Molti contestano progetti di riforma del sistema scolastico.
Ma come si fa ad andare avanti ignorando il problema che la formazione dell’individuo è olistica, e che la scuola non deve limitarsi all’istruzione tecnica, ma formare uomini e donne consapevoli dei propri diritti, ma soprattutto dei propri doveri, che coltivino ideali e non solo, come sempre più spesso avviene, la cultura del bullismo e dello “sballo”.
Ben venga una riforma in tal senso, da qualunque parte provenga.. E le nostre proposte avranno senz’altro i numeri per essere più incisive e convincenti di quelle dell’avversario.

Giorgio Micolitti