La crisi finanziaria che sta colpendo i mercati di tutto il mondo, con molta probabilità non produrrà vittime tra le banche italiane ma rischia di produrre effetti ben peggiori sulle imprese, soprattutto quelle piccole e medie e sul tasso di disoccupazione.

Ha ragione il prof. Ferri quando dice che i depositi bancari sono sicuri e che non bisogna farsi prendere dal panico altrimenti ogni azione di ricapitalizzazione sarebbe del tutto inutile ma ha ragione anche quando dice che la durata di questa crisi non è prevedibile e che quindi la mancanza di liquidità per le banche potrebbe durare ancora a lungo.
Il punto è: se la crisi di liquidità del sistema bancario è tale che le banche non si fidano a prestarsi denaro tra loro (anche a causa di tassi interbancari elevatissimi) come potranno mai fidarsi a prestare denaro a piccole imprese che di certo offrono garanzie ben inferiori a quelle di un istituto di credito? E anche nei casi in cui dovessero concedere prestiti, quale sarebbe il costo per le aziende con tassi di interesse così elevati?

Qualunque impresa sa bene che senza accesso a fonti esterne per rifinanziare il debito emesso a breve termine, la sopravvivenza è quantomeno a forte rischio. Ora se un?impresa non è quotata in borsa, come la maggior parte delle imprese in Italia e credo la totalità delle imprese di Civitavecchia, l?unica fonte di finanziamento è il credito bancario. Se questo rubinetto rimane chiuso le conseguenze sono facilmente intuibili: molte imprese falliranno e il tasso di disoccupazione aumenterà (la Confindustria ha già stimato un aumento della disoccupazione al 2009 di oltre lo 0,5%).
Con il rischio incipiente di una vasta crisi industriale, il Governo ma anche le Regioni e i Comuni (visto che si sta andando verso una riforma di federalismo fiscale), dovrebbero porsi il problema di come aiutare le imprese a finanziarsi e non solo di come aiutare le banche a curarsi. A meno che qualcuno non pensi che le banche, una volta uscite dalla crisi, saranno così ?cortesi? da voler concedere condizioni vantaggiose alle imprese a fronte degli aiuti ricevuti dallo Stato.
Io ho forti dubbi che ciò accada.