Ciao Amedeo! Voglio condividere con te alcune considerazioni in merito all’ultima polemica sulle esternazioni del Papa, e sapere come la pensi. Grazie sopratutto per aver pubblicato sul sito l’intervista integrale al pontefice: avevo scritto queste osservazioni solo dopo una veloce lettura dei giornali, e tuttavia avevo dato la stessa interpretazione che ho dato a seguito della lettura originale. Alle volte proprio non capisco come i cittadini ed i mass media possano cadere nel tranello della polemica spicciola, che altri scopi non ha che il vendere più giornali e rubare punti di share… sic!
Povero Papa… consentitemi!
Possibile che come apra bocca subito si scatena un turbinio di polemiche che, francamente, alle volte mi paiono non cogliere l’ESSENZA di quello che avrebbe voluto comunicare?!
E, si badi, non lo dico da cattolica (mi sono pure sbattezzata!) ma da persona semplice, che nutre comunque un profondo rispetto per la Religione in generale e per chiunque si adoperi per la diffusione di una ricerca individuale della Fede (nel senso più Alto del termine) negli esseri umani.
Nel merito, trattando di preservativi e AIDS, in un vecchio film grottesco e provocatorio, Una cena quasi perfetta, un pastore americano, fior di reazionario, interrogato sull’Aids, dice: «Attenzione, l’Aids non è la malattia: è la cura!» . Ebbene la risposta del papa ricorda un po’ questa battutaccia… ma guardando più a fondo, mi pare che il senso delle sue esternazioni altro non sia che un richiamo a non dare all’affamato il pesce, bensì insegnargli a pescare…
Con le dovute trasposizioni, avrà forse voluto dire che l’AIDS si cura con un tipo di prevenzione che non è circoscritta alla sfera dell’atto sessuale, ma che abbraccia da un lato una certa CULTURA legata all’uso (forse ABuso…) del sesso, dall’altro il singolo individuo con la sua scala di valori e le sue abitudini.
Questo per dire che, di sicuro, a questo punto della diffusione della malattia, è OVVIO che l’unico modo per evitare il propagarsi incontrollato e pandemico della malattia sia il preservativo (o CONDOM per i più raffinati…)! Dubito che lo stesso Papa la pensi diversamente… Mi pare tuttavia che Egli abbia voluto intendere che parallelamente si debba agire non dimeno sul fronte culturale/morale affinché la prevenzione abbia la meglio. Forse per evitare tutta la polemica sarebbe bastato aggiungere una parolina, ovvero che “l’aids non si risolve SOLO con l’uso del preservativo, ecc.” Ma… possiamo anche accettare che il papa, umano come tutti noi, avendo risposto senza prepararsi, abbia accorciato il discorso per arrivare al succo della questione (condivisibile peraltro) dando per presupposta la maturità interpretativa degli interlocutori? Io direi di si… ma evidentemente alcuni non aspettano altro che un inciampo per sollevare un polverone che faccia audience.
Del resto poi, non mi sarei neppure aspettata considerazioni di diverso profilo da una istituzione religiosa come la Sua…
Lui si preoccupa della formazione MORALE delle persone, non della cura medica o della legge. Le sue parole sono indirizzo per chi segue la sua guida, non Legge. Possiamo negargli il diritto di parola forse?
Letizia