Padre Giovanni La Manna ritorna sulla vicenda dei respingimenti in Libia in occasione dell?incontro tra il Delegato UNHCR per Italia e Malta Laurens Jolles e il Ministro degli Interni Roberto Maroni .
?Si può discutere sulle modalità, sugli strumenti da adottare, sulle responsabilità della comunità europea, ma non si può e non si deve in nessun modo impedire o limitare il diritto di chiedere asilo in un paese sicuro?, afferma padre La Manna. “I respingimenti messi in atto in acque internazionali di fatto impediscono a chi fugge da guerre e persecuzioni di chiedere e ottenere protezione in Europa. L?Italia in questo modo viola la Convenzione di Ginevra sul riconoscimento dello status di rifugiato.
Le dichiarazioni sull?eccessiva presenza di migranti nel nostro paese, i presunti clandestini che andrebbero ad aumentare il numero di delinquenti in Italia, l?emergenza sicurezza, sono solo propaganda che non trova riscontro nella realtà. Tra le persone respinte ci sono richiedenti asilo, vittime di tortura, donne e bambini. Individui particolarmente vulnerabili che vengono esposti a ulteriori violazioni di diritti umani in Libia. Un paese, allo stato attuale delle cose, che non ha ratificato la convenzione di Ginevra e che non offre le dovute garanzie di tutela per le persone accolte. Al Centro Astalli frequentemente vengono accolti rifugiati che sono passati per la Libia e che raccontano le condizioni degradanti e disumane in cui sono stati costretti a stare e le torture subite detenzione?.
Nei giorni scorsi, il Presidente della Commissione Libertà civili del Parlamento Europeo Gerard Deprez ha scritto al vicepresidente della Commissione Ue Jacques Barrot per chiedere ‘con urgenza’ la posizione dell’esecutivo europeo sui respingimenti di immigrati clandestini effettuati dall’Italia verso la Libia (leggi la lettera).