Forse non l’ho detto a chiare lettere, ma nemmeno a me Grillo fa impazzire, ha preso alcune cantonate non da poco in passato, non dico che lo voglio santo, e nemmeno subito.

Quello che però non mi aspetto da PD, e che invece vedo, è la chiusura a riccio nel momento in cui si profila all’orizzonte un cambiamento indubbiamente destabilizzante.
Chiusura che non ha proprio senso, che ritengo assolutamente miope.

Grillo è oggi non dico l’alternativa (altrimenti avrebbe fatto il suo partito), ma la possibilità di cambiare e ripensare qualche strategia dall’interno del PD.
Ma la voglia e/o il coraggio di ripensarsi e di fare autocritica, manca totalmente.
Ed oggi, un partito che si dice progressista e vicino al popolo, non può e non deve comportarsi così.
Secondo me.

Se devo essere sincero, il titolo che hai pensato non credo che si adatti al mio pensiero.

Propongo:


PD. Senza Grilli (per il capo)

Sono convinto anch’io che il cambiamento durevole è il frutto di un processo, e non estemporaneo, ma non mi sembra che negli ultimi tempi il PD sia stato in grado, con i cambiamenti che ha promosso, di essere alternativa credibile a Berlusconi.

Grillo può dare (e già il clamore suscitato è qualcosa) uno scossone, può essere la scintilla che inizia il cambiamento.
Ma se dal partito stesso questa scintilla viene spenta perchè fa paura, e non si vuole cambiare, e il cambiamento proposto dall’interno non porta da nessuna parte… c’è qualcosa che non torna!

Da qui ripartiamo, si, ma su quali basi? Le stesse delle ultime elezioni? O proviamo a prendere in considerazioni ipotesi che vengono dall’esterno?
Grillo non piace a tutti, ma di sicuro ha proposto idee e programmi chiari. Gli altri no.

Io direi di partire da questi. Perchè la gente, oggi, questo vuole. Poche parole e tanti fatti.
O per lo meno, questo è quello che voglio io! 😉