I recenti eventi drammatici di via Padova a Milano rendono ancora più pressante la necessità che ci siano dei programmi veri, praticabili, finanziati dallo Stato, che permettano di strutturare percorsi di integrazione per gli immigrati, così come ormai da troppo tempo richiesto da chi si occupa veramente degli immigrati (mi riferisco agli operatori e volontari del Centro Astalli, della Caritas, di S. Egidio, dell’Arci…).
È quanto disposto dal governo con una norma denominata “accordo di integrazione” tra Stato ed immigrati nella quale, per la concessione del permesso di soggiorno, si prevede “la conoscenza della lingua italiana, l’iscrizione al servizio sanitario, la frequentazione della scuola dell’obbligo per i minori, la trasparenza nei contratti abitativi” e, naturalmente, il rispetto delle regole. Il raggiungimento di questi obiettivi darà diritto a dei punti, necessari per l’ottenimento della “carta” del soggiorno.
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, puntualizza anche che “eventuali corsi e altro non saranno a carico degli immigrati, ma farà tutto lo Stato”.
Verrebbe da dire: finalmente!
Proprio la conoscenza della lingua renderà possibile una vera integrazione, anche a quelle donne che l’incomunicabilità sottomette alla schiavitù familiare (altro che il velo!).
E aggiungiamo che saremo vigilanti perché questo accada davvero, che ci sia trasparenza nell’esaminare gli immigrati, nell?erogare i corsi, nell’applicare le disposizioni.
Mi ha pertanto sconcertato il no, secco e senza mediazioni, di tanti politici dell’opposizione. “Il permesso di soggiorno a punti sarà una forca caudina che ostacolerà l’integrazione e favorirà l’irregolarità”, ha subito dichiarato l’on. Livia Turco. Ed ancora: “L’Italia – ha aggiunto – non è il Canada, nel nostro Paese per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno occorre aspettare più di un anno, i corsi di lingua e cultura sono gestiti dal volontariato e dalla Chiesa, non è possibile aspettarsi altro”.
Proprio Livia Turco, nel 1998 ministro del Welfare, con Giorgio Napolitano agli Interni, aveva istituito i Centri di Permanenza Temporanea (CPT) giustamente convinta della necessità di usare anche strumenti “repressivi” per poter governare con efficienza e vera solidarietà il mondo dell’immigrazione.
Tutti abbiamo timore che l’attuale governo dimentichi subito la solidarietà e gli impegni di integrazione previsti anche nelle nuove norme. Certamente “non siamo il Canada”, ma non possiamo rimanere passivi, schiavi di un solidarismo inefficace.
“Non sarebbe meglio da parte del centrosinistra avviare da subito un monitoraggio critico, senza sconti, di quello che il Decreto prevede, puntando il dito sia sul rispetto della tempistica che sull’effettiva realizzazione delle proposte e degli impegni previsti” si interroga Fabrizio Torella sul suo ultimo contributo pubblicato su www.amiciperlacitta.it .
E sarcasticamente conclude: – Il Carnevale è finito: togliamo la maschera al Governo degli annunci!”
L’Associazione 360 sta per formalizzare un gruppo di lavoro sull’immigrazione. Vi terremo informati.
I NOSTRI INCONTRI
PRAXIS torna martedì 23 febbraio, alle ore 19:30, in Via del Collegio Romano 1 per divagare dalle 3 M e soffermarci su
L COME LAVORO
Conversazioni con il Sen. Pietro ICHINO e l’On. Alessia Mosca.
SEGNALIAMO
Alle Scuderie con il CARAVAGGIO e FABRIZIO PANECALDO.
Nell’ambito della sua campagna elettorale il nostro caro amico Fabrizio Panecaldo, candidato alla regione Lazio, organizzano delle passeggiate alle scuderie del Quirinale per incontrare il CARAVAGGIO.
Le visite (gratuite e guidate da Laura Donato) hanno questo calendario:sabato 20 febbraio ore 20.20; lunedì 1 marzo ore 17.45; giovedì 11 marzo ore 14.50; lunedì 15 marzo ore 17.45.
Indispensabile prenotare : roberto.sgammini@fastwebnet.it.
A Fabrizio i nostri auguri ed il nostro apprezzamento per questa novità di relazione con gli elettori.
Nel nostro sito www.amiciperlacitta.it
? Immigrazione: la colpa? E? sempre del centrosinistra.
E? Carnevale: s-mascheriamo la politica degli annunci del centrodestra.? di Fabrizio Torella.
?Esisterà pure una Milano da bere, ma venerdì sera abbiamo anche visto che esiste una Milano fatta di degrado, di situazioni irregolari mai sanate, di integrazione irrisolta.
il ministro Gelmini si allinea: ?siamo arrivati a questo grazie al lassismo e al buonismo della sinistra?. Dimenticando tutti, in preda ad un attacco di amnesia collettiva, che Milano, come la Regione, è governata da 15 anni dal centrodestra e che degli ultimi 7 anni, per 5 il centrodestra ha avuto il governo della Nazione.?
Maroni, dopo gli scontri di via Padova : «cambiare modello di accoglienza sin qui adottato»
L?intervista del Ministro Maroni al Corriere (15 febbraio) non deve essere archiviata troppo rapidamente, ma va studiata a fondo, criticamente sia perché evita il palleggiamento delle responsabilità (ci prova, poi ci ripensa), sia perché smentisce i suoi stessi compagni di partito (no ai rastrellamenti), sia per il tono generale, anche autocritico, proiettato nella revisione e ricostruzione di un modello sociale di accoglienza.
http://www.corriere.it/politica/10_febbraio_15/schiavi-intervista-maroni_b124570e-1a01-11df-8cad-00144f02aabe.shtml?fr=correlati
Buona settimana.
Amedeo Piva