“Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.


La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare”. Elsa Morante (1 Maggio 1945).

Ma che stavate pensando… ?
Siamo nel 1945, Elsa Morante si riferiva ovviamente a Mussolini.

I NOSTRI INCONTRI

Mercoledì 17, ore 18:30, libreria dei Gesuiti, via degli Astalli 17

Enrico Letta, Marco di Stefano, Amedeo Piva e

FABRIZIO PANECALDO
“Lavoro e Welfare nel Lazio”.

SEGNALIAMO

Sul nostro sito www.amiciperlacitta.it

La sferza. (2) Il debito pubblico: l’illusione di ricchezza che non c’è , di Felice Celato:
“Chi promette di ridurre le tasse promette di non ridurre il debito pubblico e, quindi, di mantenere l’Italia ancorata alla sua inefficienza (anche se è vero che tasse elevate possono deprimere l’efficienza). La sfida: impariamo a non più votare chi promette spesa pubblica (per maggiori stipendi, maggiori pensioni, etc) ma solo chi promette nuovi risparmi e nuove efficienze”.

Pensieri di un’immigrata sul lavoro in Italia , di Carmen Cruz Zalayeta
“…A parte che per me il lavoro da fare -nero o bianco- è sempre lo stesso, alcune amiche dicono che “nero” è meglio perché pagano un po’ di più e anche molte signore dicono che “nero” è meglio perché è tutto più semplice e non serve fare troppe “carte”. Aggiungono però che non bisogna dirlo in giro perché non si potrebbe fare, ma non mi è molto chiaro a chi non si deve dire, a chi interessa se io sono in “nero” e cosa succederebbe se si venisse a sapere.
L’unica cosa che ho capito è che se il lavoro è “nero” non mi rinnoveranno il permesso di soggiorno…. Adesso che pago le tasse spero che i poliziotti siano più gentili con me e che i politici facciano leggi che mi aiutino (in fondo anch’io pago una parte del loro stipendio!).”

DA NON PERDERE

Al Vittoriano con Corot, Monet e FABRIZIO PANECALDO www.fabriziopanecaldo.it

Nell’ambito della sua campagna elettorale il nostro caro amico Fabrizio Panecaldo, candidato alla regione Lazio, ha organizzato nuove passeggiate al Complesso del Vittoriano per incontrare Claude Monet e gli impressionisti.
Le visite (gratuite e guidate da Laura Donato) hanno questo calendario: sabato 20 marzo ore 15:30; domenica 21 marzo ore 18:30; 16 / 18 / 24 marzo ore 17:30.
Indispensabile prenotare : robertosgammini@alice.it (nuovo indirizzo).

Buona settimana
Amedeo