Avevo iniziato la scorsa settimana con una certa inquietudine, leggendo l’intervento di Piero Ostellino sul Corriere della Sera: “Stato sociale e dieta forzata”.
Apprensione rafforzata il giorno dopo da Angelo Panebianco con “La fine del socialismo della spesa”.

“Se persino il carattere universale delle prestazioni di welfare rischia di essere messo in discussione, commentava Panebianco, a causa della scarsità delle risorse e della conseguente necessità di scegliere i soggetti a cui continuare a erogare le prestazioni e i soggetti da escludere, il socialismo finisce per perdere gran parte della sua ragione sociale”.

Vorrei dire che della crisi del socialismo ci può interessare poco ma ci preoccupano invece, e molto, le conseguenze di una forte riduzione del Welfare, dei diritti dei cittadini ad essere garantiti.
Però è intervenuto lui, il presidente Berlusconi, a rassicurarci un’altra volta: “La manovra non farà nessuna macelleria sociale. Non faremo provvedimenti punitivi, non verranno toccate sanità, pensioni, scuola e università. E non ci sarà alcun aumento d’imposta».


E chi ci crede?

“Per la Corte dei Conti ‘ci sono margini strettissimi per intervenire’ sul fronte della spesa statale. Così si taglierà circa il 15 per cento dei 2,6 milioni di prestazioni assistenziali concesse alle fasce più deboli. Per Camera e Senato non è possibile un taglio agli stipendi per legge”. (Il Riformista, 21 maggio).
Ed allora ecco che nei prossimi giorni ci saranno nuove e pesanti riduzioni delle rimesse ai comuni. Ed poi si rilancerà una grande comunicazione sui falsi invalidi per giustificare un taglio trasversale alle spese sociali.
Giusto tagliare le spese inutili (fosse vero: in questi due anni mentre si sono tagliati 8 miliardi alla scuola, la spesa corrente della pubblica amministrazione è aumentata di 12 miliardi!), giusto perseguire le truffe ma io sono convinto che, se non ci sarà un forte mobilitazione, ancora una volta le spese le faranno i più deboli.

Un allarme lo sta lanciando da tempo Luigi Vittorio Berliri. Le case famiglia per handicappati gravi saranno costrette a chiudere in breve tempo per insostenibilità finanziari.
“Casa al plurale”, associazione di 20 case famiglia che a Roma ospitano 300 handicappati gravi, nei prossimi giorni cercheranno di richiamare l’attenzione del sindaco sulla grave situazione. E noi saremo con loro.
“Tranquilli, nessuna macelleria sociale!” rassicura il presidente del consiglio. Ma allora che cosa sarà? Si spieghi meglio.

I NOSTRI INCONTRI

VERSO FIUGGI…
Mercoledì 16 giugno alle ore 18,30
(Via del Collegio Romano 1):

UN PARTITO RADICATO SUL TERRITORIO. CIOE’?
Modello Lega?
Conversazione con Ugo Sposetti e Stefano Fassina

Mercoledì 23 giugno alle ore 18,30 (La Civiltà Cattolica, Via di Porta Pinciana 1):
UNA SOCIETà DIVERSA. CIOè?
Le fondamenta dell’agire politico.
Conversazione con P. Francesco Occhetta, S.J.

FIUGGI 10-11 Luglio 2010
Il seminario di PRAXIS 2010 in collaborazione con l’Associazione 360°:
“RIMETTERE A FUOCO METE E PERCORSI”

Nel sito la bozza del programma.
Parteciperanno: Enrico Letta, Gianni Pittella (Vice Presidente Parlamento Europeo), Pietro Giordano (Segretario Nazionale Adiconsum), Claudio Di Berardino (Segretario Generale CGIL Roma e Lazio).
Fissate la data nella vostra agenda. Nei prossimi giorni avrete notizie più puntuali.

SEGNALIAMO

Nel nostro sito…

Proporre spazi per una “vita slow”. Il mondo vuole e deve andare verso una vita nuova e differente, di Filippo Roncaccia.

Per capire la situazione italiana non servono sondaggi… basterebbe qualche passeggiata, di Veronica Arpaia.

Vedo un’Italia sempre più povera. Se vogliamo possiamo essere diversi, di Maria Teresa.

Per un’Italia di liberi, felici ed uguali. Riscopriamo le nostre radici, di Luigi Musini.

Buona settimana.
Amedeo Piva