Giovedì ore 19,30.  Ritornavo a casa con il mio motorino, quando a Largo Argentina sono stato “aggredito” alle spalle da ululanti sirene di due moto di poliziotti. Scortavano un pulmino con vetri schermati e una ambulanza  del Sovrano Ordine di Malta.  Con doveroso senso civico tutti cercavamo, in qualche modo, di accostarci e far passare  quel soccorso d’urgenza di qualche personaggio così importante da meritare la scorta.

Ma non era proprio così. Poco dopo infatti ritrovavo pulmino e ambulanza all’altezza della Chiesa Nuova mentre, fermi nella corsia degli autobus, serenamente attendevano …

Il mistero si è risolto poi quando, sul ponte Vittorio, è arrivata come una carica della cavalleria una pattuglia di vigili urbani motociclisti che, sirene spiegate, accompagnavano arrogantemente il pulmino, l’ambulanza (evidentemente vuota) e cinque pullman  (a due piani di gran turismo).  Erano cardinali, vescovi e monsignori che rientravano dopo il rosario recitato a Santa Maria Maggiore per i 150 anni dell’unità d’Italia. Forse temevano di arrivare in Vaticano in ritardo, immagino  per la cena, perché  il vespero  già l’avevano già recitato nella basilica.

“ Cari confratelli – era stato poco prima  l’appello del papa – l’anniversario dell’evento fondativo dello Stato unitario vi ha trovati puntuali nel richiamare i tasselli di una memoria condivisa e sensibili nell’additare gli elementi di una prospettiva futura. Non esitate a stimolare i fedeli laici a vincere ogni spirito di chiusura, distrazione e indifferenza, e a partecipare in prima persona alla vita pubblica. Incoraggiate le iniziative di formazione ispirate alla dottrina sociale della Chiesa, affinché chi è chiamato a responsabilità politiche e amministrative non rimanga vittima della tentazione di sfruttare la propria posizione per interessi personali o per sete di potere.”  Sempre più forte l’attenzione del papa all’impegno dei laici cattolici nella politica che devono trovare stimolo e guida nei loro pastori.

Concludo allora con un appello a don Enrico (Mons. Enrico Feroci è il direttore della Caritas romana e fedele lettore di queste note).   Caro don Enrico, comunica ai tuoi colleghi “al di là del Tevere”  che certe modalità di rapporto con la città sono delle vere ferite che lasciano un segno a Roma.  E, ti raccomando, sii convincente.  Altrimenti la prossima volta cambio destinazione al cinque per mille e, perché no, anche all’otto.

  I NOSTRI INCONTRI… 

Mercoledì 1 giugno, ore 18.30, l’incontro di PRAXIS “Da Milano una nuova primavera?”.

Al di là dei risultati finali del ballottaggio, un’occasione per discutere insieme le iniziative da intraprendere, perché i recenti segnali positivi di “risveglio” -da Milano in avanti- si trasformino sempre più nell’inizio di una nuova stagione politica

Presenteremo inoltre i risultati positivi di alcune iniziative in corso o da poco concluse e programmeremo insieme i nostri prossimi passi: dalla partecipazione alla Festa di Caracalla all’incontro con Enrico Letta il 17 e 18 giugno a Santa Marinella…

 SEGNALIAMO…

 Mercoledì 15 giugno, ore 17.30, il Centro Astalli, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato 2011, invita all’incontro Rifugiati. L’altra faccia della Storia.  Colloquio sulle migrazioni con Giulio Albanese e Gad Lerner.

Durante l’incontro saranno presentate storie inedite di rifugiati in fuga dalla Libia.
Chiesa Sant’Andrea al Quirinale (via del Quirinale, 29 – Roma).

Info e prenotazione (fino a esaurimento posti): Fondazione Astalli – 0669925099 – astalli@jrs.net.

 Buona settimana.

Amedeo Piva