1. Perché proprio a Caracalla ? Ma non c’era un imperatore più appropriato di questo sanguinario che fece giustiziare anche il fratello e la moglie ? [“Diciamo tanto di Berlusconi che bacia la mano al dittatore Gheddafi e poi noi andiamo a scegliere Caracalla per la festa!” (On.le Tafazzi)]

2. Perché il vestito della donna nel manifesto è fucsia ? Ma non c’era un grafico più sobrio in tutto il PD? [“Diciamo tanto di Berlusconi che si incolla i capelli alla testa e indossa bandane assurde e poi noi andiamo a scegliere un colore che più chiassoso non si può!” (On.le Tafazzi)]

3. Perché l’uomo del manifesto ha la cravatta ? Ma non c’era un’immagine un po’ più popolare? E’ chiaramente discriminatorio nei confronti di chi lavora in tuta o in divisa! [“Diciamo tanto di Berlusconi che fa vestire i suoi come manichini e poi noi andiamo a scegliere i modelli del catalogo Vestro!” (On.le Tafazzi)]

4. Perché “Festa” ? Con tutti i problemi che hanno le famiglie, con tutti quelli che non arrivano a fine mese, con la crisi e la disoccupazione diffusa, cosa c’è da festeggiare ? [“Diciamo tanto di Berlusconi che fa le feste ad Arcore mentre l’Italia è in difficoltà e poi ci mettiamo a festeggiare anche noi?” (On.le Tafazzi)]

L’on.le Tafazzi invita la direzione del PD a cambiare stile e linguaggio, ma avverte che non gli sarà difficile avere comunque da ridire.

L’On.le Tafazzi inoltre ricorda a tutti che un vero partito deve soffrire, deve dividersi, deve discutere su ogni dettaglio e soprattutto deve evitare di dare all’esterno una immagine unita e concorde sulle cose in cui crede e sulle linee politiche importanti… perché così facendo si rischia –a lungo andare- addirittura di ritrovarsi a Palazzo Chigi (e allora sì che sarebbero problemi).

Ma davvero il vento sta cambiando ?

O non sarà, come ammonisce Seneca, che “non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”?