In un giorno festivo ero in un centro commerciale per una cortesia richiesta da un’amica.
C’era una folla illimitata e la gente continuava ad arrivare a frotte, assuefatta, distratta ed annoiata;
mancava l’aria anche in senso metaforico. Dentro vendevano di tutto, c’era anche il ristorante fast
e quello meno fast se mai l’ingordigia non fosse bastata. Mi sembrava di essere nel film, efficace ma demoralizzante, Metropolis di Fritz Lang.
Sarei voluta scappare ma dovevo aspettare il turno di consegna.
Ripensavo allora ai bucolici paesaggi estivi e mi convincevo che il rimedio alla vieppiù imperante e diffusa ansia non sono gli psichiatri o i facili farmaci che vedo somministrare allegramente senza diagnosi accurate ma il rifiuto di questi artificiali points d’appui che fanno sentire ognuno di noi curato quando curato non è. Chi ha scritto “se mai un giorno morrò accadrà di domenica”?
Aveva ragione.