La profonda rabbia dei cittadini nei confronti della politica viene raccolta anche da Berlusconi e Veltroni (assieme a tanti altri) che lanciano un programma di risanamento per la vita democratica italiana: “Dimezziamo il numero dei parlamentari”. E il popolo applaude.
D’altra parte se riflettiamo sul ruolo attuale dei nostri parlamentari – non rappresentano più il territorio ed è stata tolta loro, nei fatti, la possibilità di dibattere in aula – forse ne basterebbe una decina, i capigruppo.
Ma entriamo nel merito. È proprio vero che il numero dei parlamentari italiani è esagerato, rispetto anche alle rappresentanze politiche degli altri paesi europei?
Vediamo alcuni dati. In Italia ci sono 954 parlamentari, uno ogni 64mila cittadini. In Austria 383, uno ogni 22mila abitanti. Nel Regno Unito 1.348, uno ogni 48mila. In Francia sono 923, uno ogni 68mila. In Spagna 606, uno ogni 77mila. In Irlanda 126, uno ogni 36mila. Il paese che si discosta maggiormente è la Germania – con i suoi 682 parlamentari, uno ogni 119mila abitanti – dove però il governo è veramente decentrato alle istituzioni territoriali.
Quindi l’Italia non è molto lontana dalla media dei paesi europei. Attenzione pertanto a non farci travolgere dalla rabbia antipolitica: con il “porcellum” hanno svuotato il ruolo dei parlamentari e ora come rimedio vogliamo dimezzarne il numero? Mi sembra davvero una brutta strada.
Ben venga allora anche il referendum contro il “porcellum”.
Anche se, lasciatemelo dire, non penso che una democrazia si possa sostenere su referendum (abrogativi!) e primarie (senza regole!). Riscrivere la legge elettorale, ridare ruolo e rappresentanza ai parlamentari, togliere i privilegi: questa è l’urgenza per salvare la vita democratica. Ritorniamo ad affiancare i politici seri (ce ne sono) nella costruzione di percorsi legislativi nelle sedi appropriate, senza costringerli a inseguire affannosamente moti popolari (anche se di un popolo giustamente incazzato).
I NOSTRI INCONTRI…
Domenica 25 settembre alle ore 20 il nostro amico Sibi Mani Kumaramangalam ci invita alla CENA INDIANA organizzata da “No Borders”, del quale è il coordinatore, il circolo tematico che è riuscito con la sua attività ad aprire un importante ambito di incontro politico tra italiani e immigrati.
Ha assicurato la sua partecipazione l’on. Livia Turco e speriamo di contare anche sulla presenza di Vannino Chiti ed Enrico Letta.
La cena si terrà al ristorante indiano Gourmindia, via Labicana, 29 – Roma.
Nel menu, riso basmati, murg curry, aloo gopi, malai kofta, dhal curry, nan … e salsa piccante a volontà!
Durante la serata si esibirà al sitar, strumento classico della musica indiana, Mathew Kandathil.
Il costo della cena è di 20 euro.
È necessaria la prenotazione (al numero 3393609610 o via mail all’indirizzo praxis@scuolapraxis.it). Affrettatevi, i posti sono limitati!
Buona settimana.
Amedeo Piva