Domenica sera il ristorante Gourmindia, ben noto a Roma agli amanti di nan e pollo tandoori, si è trasformato nel set di una festa speciale. Il padrone di casa per l’occasione era infatti Sibi Mani Kumaramangalam, coordinatore del Circolo “No Borders”, una realtà attiva da anni nella Capitale nel favorire l’incontro politico e culturale tra cittadini italiani e non.

La ragione che ha unito ieri tanti amici di diverse nazionalità è stata quindi quella di condividere uno spazio dedicato a temi quali la partecipazione e l’impegno, perché i nostri concittadini immigrati sempre meno siano percepiti – come ha spiegato Gianni Del Bufalo dell’Associazione “Amici per la Città”, introducendo la serata – come “il terminale ultimo delle pratiche di assistenza e sempre più un soggetto attivo della nostra società”.

La cena è stata aperta da una serie di interventi di rilievo. Kumaramangalam ha infatti ripercorso i passi principali compiuti da “No Borders”, un circolo che conta oggi a Roma oltre 300 iscritti, per metà italiani e per metà immigrati. Gli ambiti di azione principali in questo momento riguardano due temi di fondamentale importanza: promuovere la richiesta del voto amministrativo per gli immigrati e garantire il sostegno alla campagna “L’Italia sono anche io”, perché il diritto di cittadinanza sia riconosciuto senza discriminazioni ai tanti “nuovi italiani”  – bambini e adulti – che vivono nel nostro Paese.

Non sono però tutte rose e fiori e la Capitale, che pure era stata a suo tempo all’avanguardia con l’introduzione della figura del consigliere aggiunto, in questo momento sembra arrancare. “Il sindaco Alemanno ha messo in programma l’abolizione del consigliere aggiunto – ha dichiarato il coordinatore di “No Borders” – e nel frattempo ha provveduto a svuotarne la figura. Siamo arrivati infatti alla terza proroga del mandato del consigliere in carica di cui, senza il passaggio elettorale, si finisce  inevitabilmente per depotenziare il ruolo”.

È intervenuto quindi Khalid Chaouki, brillante e giovane giornalista, da tempo attivo nel Pd nazionale nell’ambito del Forum Immigrazione. “Gli immigrati, i nuovi italiani, chiedono maggiore responsabilità e sono pronti a dimostrare una grande volontà di impegno a livello politico”, ha dichiarato Chaouki, aggiungendo che  “il diritto di voto a livello amministrativo cambierà la percezione dell’immigrazione in Italia”.

Tra gli ospiti, anche Emanuela Droghei, responsabile delle Politiche Sociali del Pd romano, gli amici del Comitato “Municipalità e Cittadinanza” con Palmino Ferrante e lo scrittore indiano, oggi cittadino italiano, Vackachen George Kallarakkal, autore di un bel libro intitolato “L’albero fiorito, ricordi della mia India”, scritto in lingua Malayalam e prossimamente disponibile nella traduzione italiana.

Amedeo Piva, nel saluto prima della cena, ha invitato tutti gli amici presenti a trascorrere una bella serata e, saltando i convenevoli, ha passato direttamente la parola allo chef che ha illustrato, nella soddisfazione generale, i piatti di un invitante  e speziato menu.