Ognuno di noi valuta e critica le politiche che i vari governi mettono in atto, ma cosa faremmo se ci trovassimo, anche solo per ipotesi, a decidere direttamente per gli altri, per anche un mese di governo (con o senza mandato elettorale)?
Ecco alcune, non tutte, proposte che vorrei sottoporre agli amici di Praxis per aprire un dibattito che eventualmente aiuti i nostri parlamentari a completare ed ampliare il loro pensiero da una prospettiva sicuramente diversa. Penso sia prioritario dare un segnale sulle infrastrutture: finire la Salerno – Reggio Calabria, eventualmente mandando anche l’esercito, sono favorevole alla realizzazione della TAV. Credo sia necessaria una valutazione sulle strutture pubbliche (in particolare ospedali) oramai in disuso o abbandonati che vanno abbattuti (ci sono troppi ecomostri). È necessaria una maggiore manutenzione, nel nostro paese questa parola esiste solo nelle case dei privati: iniziare a farla significa risparmiare molto nel lungo periodo. Va rilanciato il mondo del lavoro, non togliendo diritti però, ci sono ancora molte forme di lavoro, come le cooperative che possono ancora funzionare benissimo, inoltre vanno assolutamente valorizzati e rilanciati gli antichi mestieri. Abbiamo ancora tempo perché gli anziani sono ancora in vita per insegnarceli.
È possibile, a mio parere, velocizzare la circolazione di moneta ma anche di beni e servizi senza pensare a manovre gigantesche. Sempre sul lavoro, (cito a titolo esemplificativo gli insegnanti) appare una grande ingiustizia la modalità con cui si decidono le graduatorie in quanto coloro i quali hanno superato il concorso del 2000, l’ultimo di quella fatta, si vedono scavalcare da colleghi più giovani che hanno frequentato la SIS con un punteggio pari a più del triplo del loro. Scuola, cultura e ricerca devono tornare ad essere un punto nodale del nostro paese anche in partnership europee.
Bisogna puntare di più e meglio sul turismo abbattendo i costi, il nostro paese risulta essere caro rispetto ad altri più in grado invece di diversificare l’offerta sia dal punto di vista delle ricettività sia della valorizzazione del patrimonio (basta anche alle spiagge private o privatizzate). Pensare a curare il verde ed alla riforestazione. Non solo, il centro sinistra dovrebbe poi smettere di inseguire la Lega Nord sul federalismo, come fatto in passato sulla riforma del Titolo V della Costituzione. Il paese deve tornare ad essere più unito e coeso come chiede da tempo il nostro Presidente della Repubblica: da un lato si declama il centralismo democratico, dall’altro si insegue un partito volgare su tematiche che noi non avremmo nemmeno pensato di approcciare. Il demanio dello Stato è diventato dei Comuni e delle Regioni nel silenzio di tutti, qualche comune ha pensato di mettere in vendita il nostro patrimonio, lo ripeto, nel silenzio di tutti.
È urgente la necessità di aumentare i servizi pubblici e i trasporti locali, ciò migliora ed incide in maniera diretta sulla qualità della vita dei cittadini, che risentendone o in modo positivo, o in negativo, fanno le loro scelte elettorali. Vale lo stesso per le politiche legate all’infanzia. Se vogliamo pensare ad incentivare le nascite, e credo che vada fatto, bisogna aiutare le neo-mamme. I servizi si possono dare in beni e non in soldi che peraltro non si sa mai dove vanno a finire. E’ chiaro che molte delle cose citate sono già nell’Agenda del centro sinistra ma sono rimaste lettera morta, mai realizzate. Nel suo bel discorso alla Camera, Bersani ha suggerito a Monti di dare anche l’ultima lira al sociale. Qui ritorna il tema dei costi della politica: sappiamo tutti che riducendo quelli non si risana lo Stato, ma è un segnale fondamentale per ristabilire un patto sociale che vede le persone sempre più distanti.
Ci sarebbero molte altre cose da aggiungere ma mi limiterò ad una sola: per anni ci è stato detto che il risparmio era un concetto negativo da un punto di vista macro-economico, ora invece sento dire che una delle cose che ha salvato gli italiani è la loro capacità di risparmio. Appare necessario ricordare questo aspetto di fronte invece alla disperante ed imperante (scusate la rima) schiavitù consumistica di cui non ci rendiamo nemmeno più conto. Penso a tal proposito che il centro-sinistra debba rilanciare contenuti forti invitando coloro i quali si riconoscono al suo interno ad avere uno stile di vita più sobrio, sano e sensato. Il PD avrà dato a se stesso un’identità più forte, quella che oggi appare a molti ancora troppo eterogenea e quindi suscettibile di ingovernabilità.