Ho riflettuto molto sui miei fratelli italiani e ho capito questo: gli italiani non sono un popolo né peggiore né migliore di altri. Sono un popolo come tanti altri. La maggioranza non è colta, come non lo è nella maggior parte degli altri paesi. E, spesso, diamo la colpa di tutti i mali che vengono all’ignoranza (che certamente di male ne fa tanto); ma, appunto, non è che in Germania o in Francia o in Svizzera non ci sia ignoranza. Non è che tutti gli altri popoli del mondo siano colti, acculturati o “studiati”. E allora perché noi siamo ridotti così male? Perché arriviamo con le ossa rotte ad acclamare un premier imposto da situazioni d’emergenza?
Il nostro male è la destra italiana e la colpa del nostro popolo è quella di non capire che la destra che da sempre abbiamo in Italia non va votata, semplicemente perché non è capace di governare. Punto.
Io non lo so perché la nostra destra sia così, le ragioni sono storiche e non è qui il caso di esaminarle e lascio ad altri il compito di farlo. Ma insisto nel dire che la madre di tutti i mali in Italia è la destra.
In Germania, in Francia, in Svizzera, ovunque un cittadino è libero di votare a destra o a sinistra a seconda del suo sentimento politico, dei suoi ideali, del suo tornaconto e del suo grado d’istruzione. Ma in questi altri Paesi quando si vota a destra si sa che si vota per uno schieramento che, comunque, avrà a cuore il bene del Paese, pur se da orizzonti ideali differenti. Sa che “la cosa pubblica” sarà tenuta in massima considerazione dagli amministratori e dai politici chiamati a guidare un Paese, siano essi di destra o di sinistra.
In Italia i politici di destra di rango sono rari, rarissimi e spesso inascoltati ed isolati.
Il popolo non ama la sinistra, questo quasi sempre e quasi ovunque, e non la vota. Il problema è: cosa rimane? Quale alternativa? Ecco qui entra in campo la nostra destra che ci ha portato con la sua incapacità (per essere generosi) a questo punto.
Mi viene in mente un altro passaggio critico di quest’ultimo ventennio berlusconiano e fu il passaggio all’euro: drammatico, deleterio. Guidato da una destra incapace e scellerata che non vigilò, che ignorò quei dispositivi che erano stati preposti al controllo per un equo passaggio dalla lira all’euro. Ricordo ancora le parole di Giovanardi: disse che stava al consumatore rifiutarsi di andare in quel ristorante (sempre ai ristoranti fanno riferimento), nel quale si applicava un cambio lira/euro che era esattamente il doppio (conto tondo) e non quanto doveva essere 1936,27 (cioè ben duemila lire). Peccato che quel cambio lo avessero applicato tutti e che al consumatore non venne dato il minimo strumento per difendersi (altro che ristoranti).
Una volta votato, quasi mai a sinistra, l’italiano, il francese, il tedesco, il greco, l’austriaco sono ciò che il governo è.
Quando fu fatta la legge sulle cinture di sicurezza ci fu tanto clamore, tanto scalpore, ribellioni, alzate di scudi: oggi più o meno tutti usano le cinture di sicurezza. Idem per il casco in moto. E così per la legge sul fumo nei locali pubblici: pareva si dovesse fare chissà che rivoluzione, invece, giustamente, l’italiano si è adattato e non fuma nei locali pubblici. In questo caso dimostrando un grado di civiltà superiore a molti colleghi europei. e poi la raccolta differenziata…ma gli esempi sono tanti e stanno a dire che perfino l’italiano si adatta e segue le regole che gli vengono date. purché le regole ci siano e purché, queste, vengano fatte rispettare. Parcheggi sulle strisce pedonali, o occupi un posto auto riservato ad un portatore di handicap? Ebbene ti multo, lo faccio subito e ti metto le ganasce e ti sanziono e ti faccio sentire che sei solo e brutto e ingiusto e lo faccio in maniera netta e decisa. Ma a chi sta dare queste indicazioni? Sta alla classe politica! Guidare, insegnare, mostrare, correggere. E noi non abbiamo una classe politica adatta. E il problema è quasi più di destra che non di sinistra, (al contrario di quanto si pensi) proprio perché la destra gli italiani la votano.
Chiedere ad un italiano medio di scegliere l’amministratore politico più in gamba, più preparato, più serio è chiedergli troppo. Gli elettori votano con la pancia non con la testa (e anche questo, credo, ovunque). E allora cosa fare? Non lo so. Scegliere quelle poche mosche bianche che sono a destra come interlocutori dando così potere, visibilità e credibilità a loro e non agli altri.