“Problema n° 97  –  Un pazzo costa allo Stato 4 marchi al giorno, uno storpio 5,50, un criminale 3,50. In molti casi un impiegato statale guadagna solo 3,50 marchi per ogni componente della sua famiglia, e un operaio specializzato meno di 2. Secondo un calcolo approssimativo risulta che in Germania gli epilettici, i pazzi, etc. ricoverati sono circa 300.000.
Calcolare: quanto costano complessivamente questi individui ad un costo medio di 4 marchi? Quanti prestiti di 1.000 marchi alle coppie di giovani sposi si ricaverebbero all’anno con quella somma?
(Problema riportato in un manuale di matematica del 1940 fatto studiare nelle scuole elementari del Reich. In BORNER Adolf, Mathematik in Dienst der nationalpolitischen Erziehung, 1941, traduzione di Alessandro Berlini)”
Starà capitando  anche voi di sentire un brivido freddo nel pensare che nel 1940, la risposta a questo problema fu il “piano T4”. Il progetto di eliminazione fisica di tutti i ricoverati nei manicomi, delle persone disabili. Furono sperimentate allora le prime camere a gas, poi usate per lo sterminio di milioni di persone.  L’ “asetticità”  della matematica contribuì a creare una cultura che portò a tollerare quelle stragi disumane.
L’estrema crudeltà degli anni 40 non si ripeterà più. Non lo mettiamo neanche in dubbio.
Però quel ragionamento “asettico” lo sento ripetere tutti i giorni, non dal professore di matematica ma dall’economista (vanno di moda loro adesso).  “Se non rientriamo dal debito, se non quadriamo i bilanci l’Italia va in default. Dobbiamo ridurre la spesa sociale ”.  E di conseguenza: “Il comune di Roma riduce del 30% il bilancio per il sociale nel 2012”.  Inevitabile quindi che, come primo esempio, per le case famiglia per handicappati gravi non ci sia un sufficiente finanziamento.  E questo avviene senza una ribellione “culturale” che imponga di entrare nel merito delle scelte, che pretenda di verificare le priorità, che esiga una distribuzione equa della necessità di risparmio. 
Non vi sentite di nuovo percorrere un brivido per le spalle avvertendo che questa cultura dell’inevitabile abbandono del più debole stia riaffermandosi nella nostra società?
E che ne dite allora del testo di due ricercatori italiani pubblicato nientemeno che dall’autorevole  Journal of Medical Ethics: “[…] crescere questi bambini potrebbe essere una sofferenza insopportabile per la famiglia e per la società intera, qualora lo Stato provveda alle loro cure. […] Perciò, chiediamo che uccidere un neonato sia eticamente accettabile in questi casi” ?
(Grazie a Luigi Vittorio Berliri che con la sua “Lettera a Nicola Zingaretti – candidato sindaco di Roma”  (LINK) ha scosso le nostre coscienze)

I NOSTRI INCONTRI …
“NE’ LUSSO, NE’ BENEFICIENZA” – Cosa sono davvero le politiche sociali?
ne parliamo con CLAUDIO CECCHINI (assessore alle politiche sociali della Provincia di Roma) martedi 20 marzo – ore 18,30 in Via del Collegio Romano, 1
                   

Buona settimana.
Amedeo Piva