L’assessore alla famiglia, Gianluigi De Palo, nella presentazione del  bilancio del comune di Roma sottolinea con giusto orgoglio che, nonostante le ristrettezze -“Bilancio di guerra”,  a Roma ci sarà la novità del quoziente familiare. È un riconoscimento importante alla centralità delle famiglie in un momento di crisi e di difficoltà per la vita quotidiana. “Per noi è un momento storico” sottolinea il sindaco Alemanno nella presentazione del provvedimento.

L’assessore alla famiglia puntualizza: “Il quoziente viene calcolato secondo l’Isee che considera la famiglia anagrafica” Dunque, la stessa misura sarà estesa, continua De Palo “a tutte le persone, coabitanti e che hanno dimora abituale nello stesso comune, legati da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, e vincoli affettivi.”

Quindi il quoziente familiare si estende anche alle cosiddette “coppie di fatto”. È un intervento  importante che tende anche a dare serenità e consolidare i duraturi vincoli affettivi, base del nostro welfare. Voglio esprimere un apprezzamento all’assessore.

Mi resta una domanda.

Ma con questa misura del comune di Roma non si dà concretezza a quella che era la proposta Bindi sulla legge “DICO”?

Perché allora tutta quella levata di scudi quando in realtà la Bindi avrebbe dato un indirizzo normativo a tutti questi interventi delle amministrazioni comunali?  Ora una sentenza della Cassazione estende alle copie gay gli stessi diritti delle famiglie, pur non ammettendo il matrimonio omosessuale.

Si riaprirà un capitolo faticoso tra arroccamenti e posizioni ideologiche che non si sanno ascoltare. Peccato aver perso opportunità che offriva Rosy Bindi.  Ma almeno di questo non può essere imputata ancora una volta la Bindi ed il suo schieramento politico.

SEGNALIAMO…

MARTINI: IL VALORE DI UN LEGAME TRA PERSONE DELLO STESSO SESSO Dialogo tra il cardinale Carlo Maria Martini e il senatore pd Ignazio Marino nel libro Credere e conoscere. Si affrontano questioni legate alla vita, alla sessualità e alla fede. Il porporato difende «il matrimonio tradizionale con tutti i suoi valori», ma ammette: «Non condivido le posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le unioni civili» http://www.corriere.it/cultura/12_marzo_23/martini-marino-credere-conoscere_40c6c1da-74eb-11e1-9cbf-6c08e5424a86.shtml

A LEZIONE DI FUTURO  (LINK) Immigrati e rifugiati: risorse per una nuova Italia  a cura di Centro Astalli

Buona settimana.

Amedeo Piva