Tutti abbiamo provato a che livelli di assurdità, ottusità e insensatezza possa arrivare la burocrazia, ma quanto mi è successo stamattina mette a dura prova i record precedenti.
Ho accompagnato un mio amico afghano all’ufficio atti notori del tribunale civile di Roma (Viale Giulio Cesare, 54): non potendo disporre del suo certificato di nascita (dato che nella sua città -distrutta dalla guerra- non esiste un servizio anagrafico), occorre sostituirlo con un atto in cui due testimoni (uno ero io) dichiarano essere appunto “notorio”il fatto che lui è nato… e non è stato difficile dal momento che era lì con noi vivo e vegeto!
Dichiariamo dunque la notorietà della sua nascita e tutto viene trascritto (con un linguaggio non privo di una certa solennità) su un apposito modulo.
A questo punto viene chiesto al mio amico di consegnare due marche da bollo da euro 14,62 e una terza marca che può essere da 10,62 o da 31,86 (se si vuole il rilascio con urgenza nello stesso giorno). Il mio amico dice di non avere urgenza e consegna la marca da 10.62. Il certificato viene così completato e le marche incollate come il rito prevede. La solerte cancelliera verbalizzante lo depone con cura in un cassetto e consegna al mio amico un modulo con il quale sarà possibile ritirarlo solo fra sei giorni.
Spinto da laica curiosità (continua a sfuggirmi la sacralità del contesto!) provo a chiedere come mai non sia possibile darglielo subito visto che il rito è stato consumato e il certificato è ormai pronto… La cancelliera verbalizzante mi guarda sconsolata e mi spiega pazientemente che non è possibile perché la marca è da 10,62, sarebbe invece stato possibile con la marca da 31,86! Dunque il pagamento del diritto di urgenza non comporta alcun procedimento speciale che renda il certificato disponibile nello stesso giorno: questo è comunque pronto subito (e come potrebbe non esserlo visto che si tratta di un verbale di cinque righe!), ma non è consegnabile perché –avendo supposto procedure distinte- occorre penalizzare chi non ha pagato di più!
L’effetto è stato scambiato con la causa e poiché la norma non corrisponde alla realtà, si è preferito adattare la realtà alla norma anziché fare il contrario.
Sarebbe come comprare un antibiotico perché qualcuno ha la febbre e poi, se la febbre non c’è più, costringerlo a riammalarsi perché ormai l’antibiotico è lì….
(Commento di Abdoul, amico dal Senegal: “la sola differenza è che in Africa, quando ti chiedono questi soldi, li mettono direttamente in tasca”).